Il coraggio di Francesca De André che mostra i segni della violenza dell’ex compagno

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Sul suo profilo Instagram, Francesca De André - 38enne nipote di Fabrizio - pubblica le immagini che mostrano i segni della violenza subìta un mese fa dall'ex compagno

“Questa foto mostra una piccolissima parte di come erano le mie condizioni quel giorno, circa un mese fa… Appena successo ho passato tempo piena di vergogna, mi sentivo persa e questo mi ha impedito di condividerla pubblicamente”: Francesca De André, 32enne nipote di Fabrizio, pubblica sui social i segni della violenza del suo ex compagno, perpetrata circa un mese fa: nello scatto si vede un occhio nero e un’escoriazione alla fronte, lasciando immaginare chissà quali altre ferite ha riportato in seguito all’aggressione.



Il coraggio di Francesca De André che mostra i segni della violenza dell’ex compagno

“Da quando ho iniziato a frequentare questa persona, ho conosciuto il dolore di un amore malato. Quando era nei momenti “Off”, i suoi occhi si trasformavano. Subito sono iniziate le botte. Ogni oggetto a portata di mano, delle sue mani, era utile per colpirmi. Annullavo me stessa mentre ero sottoposta a ogni tipo di umiliazione, che avveniva sempre in due fasi: la prima a parole, la seconda fisica. Ma io lo amavo”, ha raccontato due giorni fa in un’intervista a Chi. “Adesso però non è più una vergogna – scrive sui social – ma il mio urlo al mondo: NESSUNO si permetta di addossare colpe a chi è stata VITTIMA di tali violenze. Sapete quanto anche le accuse che fate siano incisive sulla PAURA di non essere creduta e quindi di reagire, denunciare e raccontare la verità uscendo da determinati meccanismi dove si rischia troppo facilmente la vita? Vi invito tutti a farvi un esame di coscienza. Io ho trovato il coraggio, ripeto, nonostante la paura, e non sarete certo voi a togliermelo”.



In un’intervista al Corriere della Sera ha raccontato di star seguendo un programma di riabilitazione fisica. “Per un lungo periodo – dice – mi sono sentita come intrappolata, non riuscivo a reagire perché dentro di me sentivo una voce ingannevole che mi spronava a non denunciare, a prendere tempo. Solo adesso capisco che quella era la voce della paura”. Ci tiene a lanciare un messaggio importante alle donne che vivono situazioni simili alla sua: “Una relazione tossica non è fatta solo di violenze, anzi. Ci sono anche gli squarci. Ma non fatevi ingannare dagli attimi di riconciliazione, in ogni storia violenta c’è un’alternanza di luce e di ombra. Dei veri e propri blackout, come li chiamo io. A ingannarci è soprattutto il momento di luce”.