Federica Daga e l’accusa di stalking per il fratello del sottosegretario M5S

La deputata grillina sentita al processo all'ex compagno Paolo Vacca: "Quando è uscita la notizia mi sono vergognata, nel mio gruppo politico mi dicevano di non lamentarmi"

Federica Daga, deputata del M5S, accusa l’ex compagno Paolo Vacca, fratello di Gianluca nel frattempo diventato sottosegretario ai Beni Culturali, di stalking. La storia risale a qualche tempo fa, ma ieri la grillina ha testimoniato in tribunale. Il Tempo racconta tutto in un articolo a firma di Enrico Lupino:



Ieri è stata la volta della testimonianza della donna davanti ai microfoni dell’aula monocratica. “Dopo tre anni ho ancora la spalla che scrocchia”, avebbe detto l’onorevole facendo riferimento alle presunte percosse dell’imputato. I fatti contestati dalla procura avrebbero avuto luogo “a partire da febbraio 2016 – scrivono i pm – a termine del rapporto di convivenza”.

La condotta, bollata dai magistrati con l’accusa di 612 bis, sarebbe consistita in “condotte reiterate sostanziatesi in comportamenti di controllo sulle attività svolte dalla donna – si legge nell’imputazione – molestandola ripetutamente con numerose chiamate e messaggi telefonici.



 



Il racconto si dipana in una serie di punti piuttosto oscuri:

La deputata pentastellata avrebbe fatto poi riferimento a quando si iniziò a sapere di quanto denunciato da lei stessa. “Quando è uscita la notizia mi sono vergognata perché la cosa era di dominio pubblico”, avrebbe aggiunto. “Ero stata violentata ma nel mio gruppo politico mi dicevano che non dovevo lamentarmi: sei un personaggio pubblico”, avrebbe detto in aula l’inquilina di Montecitorio”.

Nel racconto dell’articolo poi si fa riferimento anche a un aborto, negato dalla difesa di Vacca, il cui avvocato Andrea Falzetti dice: “Credo nel dibattimento, perché è questa la sede naturale del processo”.

EDIT 5 OTTOBRE 2018: La Daga scrive al Tempo per contestare la ricostruzione, l’autore dell’articolo le risponde:

 

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