Di Battista e quella pecorella smarrita di Salvini

Categorie: Fact checking, Politica

Dibba scende in campo non per difendere il MoVimento 5 Stelle ma per attaccare Matteo Salvini, ora che la Lega è un avversario temibile per i grillini nei sondaggi. Ma non dimentica qualcosa?

Alessandro Di Battista si prepara a mettersi in mood da campagna elettorale intervenendo non per difendere il MoVimento 5 Stelle ma per attaccare Matteo Salvini, ora che la Lega è un avversario temibile per i grillini nei sondaggi. Di Battista prende spunto dalla cena dell’associazione Fino a Prova Contraria che vedrà seduti come commensali Maria Elena Boschi, Francesco Bonifazi e Alberto Bianchi della Fondazione Open, oltre che il leader della Lega, per dire che dovrebbe stare molto lontano da certi soggetti se vuole interpretare davvero il cambiamento (e questo suona come un avvertimento…).



Ma Salvini che ci va a fare a una cena da ancien régime insieme alle Boschi, ai Letta, ai Lotti e ai Carrai? Oltretutto certi soggetti sono ormai come i fili della luce. Quel mondo lì è un mondo grigio dal quale chi parla di cambiamento farebbe bene a starne lontano. Molto lontano.
Il tempo è prezioso, meglio occuparlo per dividere le banche d’affari da quelle commerciali più che dividere un pasto con certi commensali. Meglio puntare l’indice contro chi non ha tutelato il risparmio degli italiani più che alzare il mignolino e brindare assieme a chi ha contribuito a distruggerlo. La priorità adesso è cambiare l’art. 560 del CPC e difendere le case degli italiani, non partecipare a cene da 6.000 euro con Boschi, Amato e Tronchetti Provera.
Salvini queste sono serate da Malagò, torna in te!

Stupisce però che Di Battista chieda a Salvini di “tornare in sé”, come se fosse un bravo ragazzo che ha lasciato la strada buona per quella cattiva, visto che lo stesso Dibba, prima dell’alleanza del M5S con la Lega, descriveva Salvini e il Carroccio in questo modo:



Ma si vede che il tanto tempo libero ha permesso a Di Battista di rispolverare gli insegnamenti dei classici:



« Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova? Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta. Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione. » (Luca 15,3-7)

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