Il debito italiano? È in gran parte in mano alla Francia

Categorie: Economia, FAQ

La loro esposizione totale sull’Italia (considerando i crediti al settore pubblico e a quello privato) ammonta a 285,5 miliardi di euro e hanno anche un ruolo nel sostegno del nostro debito pubblico. Buongiornissimoooo! Kafféééééééééééé?

Prima di dichiarare guerra alla Francia bisognerebbe farsi un po’ di conti. Un po’ come quelli che oggi Il Sole 24 Ore offre in prima pagina: incrociando i dati di Eba, Bloomberg e Aibe, emerge infatti che le banche d’Oltralpe sono quelle che più di tutte in Europa finanziano lo Stato italiano, gli Enti locali, le imprese e le famiglie nel nostro Paese. La loro esposizione totale sull’Italia (considerando i crediti al settore pubblico e a quello privato) ammonta infatti a 285,5 miliardi di euro secondo i dati di Bloomberg ed Eba. Molto più dei 58 miliardi delle banche tedesche e dei 21 di quelle spagnole.



Anche escludendo l’interscambio commerciale tra Francia e Italia e le tante partite industriali-finanziarie incrociate (tra le quali il salvataggio dell’Alitalia), è insomma sufficiente guardare il ruolo delle banche francesi nella nostra Penisola per capire che non è auspicabile incrinare il rapporto tra i due Paesi. Anche perché già c’è il rallentamento economico italiano a frenare gli investimenti e l’appetibilità del nostro Paese.

Il debito italiano e i suoi possessori (Il Sole 24 Ore, 9 febbraio 2019)

Le banche francesi hanno acquisito due importanti gruppi italiani (Bnl da parte di Bnp Paribas e CariParma da parte di Credit Agricole), ma soprattutto circa il 30% del nostro debito pubblico è in mani estere. Di questo 30% (secondo i dati dell’Aibe, che però sono aggiornati a fine 2017) quasi un terzo è nelle mani di istituti finanziari francesi. Questo fa di loro – ammesso che dal 2017 i dati non siano cambiati – i maggiori detentori di debito pubblico italiano all’estero. Lo sono da molti anni. Tre banche francesi (Bnp, Credit Agricole e SocGen) sono anche nella lista degli “specialisti” in titoli di Stato, cioè nella lista di quei soggetti che hanno specifici obblighi a sostegno del nostro debito pubblico sia sul mercato primario che secondario. Il loro ruolo è dunque rilevante. Soprattutto quest’anno, che lo Stato italiano dovrà emettere 251 miliardi di titoli di Stato a medio-lungo termine.



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