Ieri Pierluigi Bersani, stuzzicato da Formigli a Piazzapulita sui risultati del governo Draghi paragonati a quelli di Conte, ha risposto sfoderando una metafora calcistica per difendere l’ex presidente del Consiglio
Corrado Formigli lo incalza chiedendogli se, da osservatore spassionato quale è, non noti un effettivo cambio di passo da quando Draghi è a capo del governo rispetto alla gestione della pandemia dell’esecutivo giallorosso guidato da Conte. Ma Bersani la pensa diversamente e lo dice: “A me pare che prevalga una continuità rispetto al bistrattato Conte: io l’ho sempre detto che è bistrattato perché la tribuna vip lo fischiava anche quando faceva goal, e qualche goal l’ha fatto. Ma la tribuna vip fischiava. Poi non ha fatto tutti i goal, ha sbagliato qualche rigore”. Poi incalzato da Formigli sul ritmo della campagna vaccinale l’ex segretario del Partito Democratico spiega: Guardiamo meglio. Non è vero che le Regioni adesso fanno tutte allo stesso modo. E che c’è semplicemente meno clamore. Noi come numero di vaccinati su mille abitanti siamo più o meno dove eravamo, forse un po’ meno, siamo indietro alla Germania e alla Spagna, siamo più avanti della Francia, ma…”.
“Sui punti fondamentali, il governo della pandemia e i sostegni economici, Draghi è in continuità con Conte”, sintetizza. Non è la prima volta che Bersani a Piazzapulita si sia speso per Conte. Qualche mese fa spiegava: “Sono considerazioni oniriche: quindi Conte ha preso popolarità perchè il PD ha detto che è bravo? Adesso passa l’idea che Conte ce lo siamo inventati noi. Conte è andato avanti per forza propria”. E ha poi continuato: “Non devo giustificare il fatto che abbiamo sostenuto Conte. Ma ora ditemi voi, che lo avete massacrato tutti i giorni, mi dovete dire perché non andava bene Conte. C’è stato un pregiudizio positivo nostro? No. C’è stato un pregiudizio negativo del Paese verso un presidente del Consiglio che è stato massacrato tutti i giorni”.