Ecco s’avanza un altro condono edilizio

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La mini-sanatoria per i lavori sui beni vincolati è l’ennesimo condono edilizio contenuto stavolta nel decreto sblocca-cantieri. Sergio Rizzo su Repubblica ci racconta l’ennesima novità contenuta nella bozza del decreto approvato tempo fa dal consiglio dei ministri “salvo intese”, che però per ora non si sono ancora trovate:



La novità più grossa è in un passaggio dell’articolo 4, quello che prevede la nomina dei commissari straordinari per velocizzare le opere. Costoro, che potranno essere presi anche da “società a prevalente capitale pubblico” (e qui sarebbe interessante capire chi riguarda questo inciso), avranno potere assoluto e la loro decisione sostituirà “ogni autorizzazione, parere, visto e nulla-osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori”. E qui arriva la sorpresa. Perché l’articolo dispone che questo potere assoluto i commissari non lo possano esercitare per le autorizzazioni relative “alla tutela dei beni culturali e paesaggistici”.

La protesta di Legambiente davanti a Montecitorio

Per le pratiche relative alla tutela dei beni culturali e paesaggistici “il termine di conclusione è fissato in misura non superiore a sessanta giorni, decorso il quale, ove l’autorità competente (dunque la Soprintendenza) non si sia pronunciata, l’autorizzazione, il parere favorevole, il visto o il nulla-osta si intendono rilasciati”. Si tratta del classico silenzio-assenso che secondo questa nuova bozza vale anche per le autorizzazioni “in materia ambientale”, i cui termini, c’è scritto, “ sono dimezzati”. Non male, no?



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