Come la lite sulla concessione di Autostrade potrebbe bloccare Alitalia

Toninelli ha proposto ad Autostrade di portare una nuova convenzione allo studio per non farsi togliere quella in discussione a causa del crollo del Ponte Morandi. Ma Autostrade non vuole e potrebbe rivalersi su Alitalia

Claudio Tito su Repubblica oggi spiega che la lite sulla concessione di Autostrade potrebbe bloccare Alitalia. L’articolo racconta che il ministero delle Infrastrutture guidato da Danilo Toninellioggi impegnato a usare similitudini a sproposito su Salvini – ha proposto ad Autostrade di portare una nuova convenzione allo studio per non farsi togliere quella in discussione a causa del crollo del Ponte Morandi. Ma Autostrade non vuole e potrebbe rivalersi su Alitalia:



Gli “esperti” del Mit hanno infatti ribadito che esistono i termini per sanzionare Autostrade nelle forme più radicali, ma che preliminarmente sarebbe preferibile saggiare la possibilità di rivedere consensualmente gli termini contrattuali. «I possibili rischi discendenti dallo squilibrato contenuto e dalle modalità di approvazione della convenzione – si legge al punto d) delle conclusioni della relazione consegnata il 28 giugno – potrebbero comunque consigliare una diversa soluzione, rimessa alla valutazione politica o legislativa, volta alla rinegoziazione della stessa convenzione».

Dinanzi alle dichiarazioni di intenti a favore della revoca incondizionata, fatte solo la scorsa settimana da Di Maio, e da vanti alle istanze informali del Ministero dei Trasporti di modificare gli accordi, la società Autostrade non ha risposto. Il livello dello scontro – sebbene non sia stato pubblicizzato – si è però impennato. In questo contesto il dossier Autostrade si è di nuovo incollato a quello di Alitalia. Perché Atlantia che a luglio aveva formulato la sua adesione alla cordata con Fs, il ministero del Tesoro e l’americana Delta, per acquisire il controllo della compagnia di bandiera, ha iniziato a spingere sul freno. Il “salvataggio” degli aerei italiani, del resto, non viene considerato un affare dal gruppo guidato da Giovanni Castellucci.



Alitalia, la cordata e le offerte (Corriere della Sera, 13 luglio 2019)

E da sempre l’investimento è stato considerato un modo per rimettere i rapporti con l’esecutivo gialloverde su binari meno conflittuali. La conseguenza è che l’allarme rosso è scattato in tutti i dicasteri che si occupano dei due fascicoli. Il rischio che le vicende si blocchino sine die è dunque altissimo.

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