Cosa rischia la Boschi nell'inchiesta Tampa Rossa

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-04-01

La ministra di Renzi è citata sia nell’intercettazione tra la Guidi e il fidanzato sia nella successiva telefonata di Gemelli ai dirigenti Total. Ma c’è un però…

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Il MoVimento 5 Stelle e la Lega Nord hanno cominciato ieri a chiedere le dimissioni di Maria Elena Boschi per l’inchiesta Tampa Rossa. Il motivo risiede nel testo dell’intercettazione che incastra Federica Guidi, nella quale l’ex ministra dello Sviluppo Economico annuncia al compagno che ripresenterà l’emendamento che favorisce “i suoi amici” della Total: «Dovremmo riuscire a metterlo dentro al Senato se… è d’accordo anche Mariaele».

Cosa rischia la Boschi nell’inchiesta Tampa Rossa

La storia non finisce qui. Nella successiva telefonata di Gianluca Gemelli ai dirigenti Total il nome della Boschi torna a comparire:

Gemelli a questo punto informa i suoi interlocutori, i dirigenti della Total che devono concedergli i subappalti, e all’ingegner Cobianchi dice: «La chiamo per darle una buona notizia… si ricorda che tempo fa c’è stato casino, che avevano ritirato un emendamento… pare che oggi riescano ad inserirlo nuovamente al Senato, pare che ci sia l’accordo con Boschi e compagni… che pare… siano d’accordo tutti…perché la Boschi ha accettato di inserirlo… è tutto sbloccato! (ride ndr)…volevo che lo sapesse in anticipo! mi hanno chiamato adesso… e quindi siamo a posto!». Cobianchi mostra soddisfazione: «Mi sta parlando di Taranto? Vabbè intanto la ringrazio dell’anticipazione, speriamo vada a finire così».
Anche nei giorni successivi Gemelli «dimostra una conoscenza approfondita delle dinamiche che regolavano le decisioni che avrebbero dovuto essere assunte in seno al Parlamento perché afferma: “Ci stanno provando, ci stanno provando, mi creda, c’è da leggere, ci sarà da leggere lo Sblocca Italia che dovrebbe andare oggi alle sei. Hanno messo la fiducia e quindi speriamo che esce fuori, perché ci sono le correzioni fino all’ultimo secondo. Non si sta capendo niente, mi creda, non si sta capendo nulla”».

Come si vede, e come nelle barzellette su marescialli e soldati, c’è una bella differenza tra quello che la Guidi dice a Gemelli – “se Mariaele è d’accordo – e quello che Gemelli riferisce a Cobianchi – “pare che ci sia l’accordo con Boschi e compagni” – ma questo è folklore. Più cogente è invece sottolineare che la frase è evidentemente pericolosa ma ne va spiegato il contesto. La Boschi, per il ruolo che ha nel governo, supervisiona tutti gli emendamenti che vengono presentati e in situazioni come quella che ha descritto la Guidi – riproposizione di maxiemendamento con fiducia – il suo è un vero e proprio potere di veto. Quindi questo, oltre alla circostanza che per ora nemmeno l’ex ministra è indagata, dovrebbe sgomberare il campo rispetto a eventuali rischi di avvisi di garanzia alla ministra e quindi aprire alla possibilità di una sue eventuale difesa in Parlamento per la prossima mozione di sfiducia che verrà presentata. Anche Renzi, nel retroscena che ne riporta i pensieri oggi su Repubblica, scarica tutte le responsabilità sulla Guidi:  «La cavolata quindi non è l’emendamento ma la telefonata al compagno e il fatto che il ministro abbia rappresentato una decisione politica come un favore al fidanzato. Questo un ministro non se lo può permettere». Reggerà?

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