Perché il M5S difende la protesta dei tassisti

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-02-21

Sesto giorno consecutivo di sciopero dei taxi, aumentano le minacce nei confronti di autisti Uber e conducenti NCC ma anche di quei tassisti che vogliono fare il loro lavoro. E nel frattempo il MoVimento 5 Stelle scende a fianco dei manifestanti per un pugno di voti.

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Da sei giorni consecutivi i tassisti italiani scioperano contro l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che secondo i sindacati andrebbe a tutto vantaggio dei fornitori di servizio NCC (noleggio con conducente) e degli autisti che operano per conto della app Uber. Una protesta che – come è già accaduto in passato in altre occasioni – è diventato uno sciopero selvaggio, i sindacati hanno chiesto ai tassisti di fermarsi per non danneggiare la categoria e non regalare soldi ad Uber ma lo stato di agitazione non accenna a fermarsi. Numerosi sono stati gli episodi di intimidazione e minacce a Milano così come a Napoli e a Roma nei confronti di autisti NCC e Uber ma anche di tassisti che avevano deciso di non scioperare e riprendere il servizio.

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Fonte: La Stampa del 21/02/2017

Perché i tassisti stanno scioperando da una settimana?

Oggi pomeriggio alle 15 una delegazione sindacale dei tassisti incontrerà il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ieri ha dichiarato la necessità di approvare una regolamentazione che garantisca diritti di cittadini e tassisti: «Dobbiamo metterci a sedere e fare una regolamentazione seria, finalmente, che tolga provvisorietà all’attuale situazione, c’è bisogno di garantire da un lato i diritti dei cittadini e dall’altro anche i diritti su chi ha investito nella propria azienda che sono i tassisti». Ieri 800 tassisti hanno manifestato a Milano davanti alla sede del Comune a Palazzo Marino, ad accoglierli Patrizia Bedori del M5S e Silvia Sardone di Forza Italia. Nel frattempo sempre più utenti sono costretti – proprio dallo sciopero – a rivolgersi ai noleggi con concudente o a scaricare Uber sul proprio smartphone per potersi spostare nelle città paralizzate dallo sciopero dei taxi. Loreno Bittarelli Presidente URI – Unione Radiotaxi Italiani e della cooperativa romana 3570 (una delle tassiste della cooperativa è stata aggredita a Roma da alcuni colleghi) ha criticato l’atteggiamento dei tassisti che danneggia un’intera categoria e che ha come effetto collaterale quello di incentivare il ricorso a servizi di trasporto privato alternativi:

I 6 giorni consecutivi di fermo del servizio taxi sulle città di Roma e Milano producono danni enormi alla nostra categoria, che saranno difficilmente reparabili in breve tempo. I nostri utenti stanno subendo profondi disagi e non si possono difendere i nostri diritti, calpestando quelli di chi ci da il mangiare tutti i giorni.
Moltissimi di loro sono stati costretti ad utilizzare gli ncc ed hanno scaricato Uber, che noi diciamo di voler combattere e ai quali invece stiamo girando tutti i nostri incassi. Su Roma e Milano ci sono complessivamente circa 13.000 taxi. Incassando 100 euro lordi al giorno per ogni tassista, in 6 giorni ogni tassista ha perso 600 euro e complessivamente abbiamo regalato ai nostri concorrenti quasi 8 milioni di euro.
Questa volta i tassisti non hanno seguito le nostre indicazioni, ma quelle di altri, che si propongono di rappresentare la categoria.
Pertanto, la nostra onestà intellettuale ci impone di prendere atto di quanto avvenuto e fare un passo indietro, per dar modo ai tassisti di essere rappresentati da coloro ai quali si sono affidati in questi giorni.

Ma per cosa stanno protestando i tassisti? L’oggetto del contendere è l’inserimento nel decreto Milleproroghe di un emendamento a prima firma di Linda Lanzillotta e Roberto Cociancich (PD), che rimanda a fine 2017 il termine entro il quale il Ministero dovrà emanare un nuovo regolamento contro l’esercizio abusivo della professione (sia per i taxi che per il NCC). Una proroga che secondo i tassisti non farà altro che favorire servizi come Uber a discapito dei legittimi interessi della categoria. C’è però da rilevare che anche le società di Noleggio con Conducente hanno dei diritti e che ci vuole del tempo per trovare un accordo che non penalizzi eccessivamente una delle categorie. Inoltre ci sono fondati timori che una legge troppo restrittiva in materia di trasporto privato possa in qualche modo limitare la libera concorrenza. La Stampa oggi ha pubblicato un articolo dove viene fatto il calcolo del numero di licenze di taxi a Roma in confronto ad altre città europee. Dai dati emerge che nella Capitale ci sono 7700 tassisti 2,7 ogni mille residenti e che in proporzione “a Berlino, Bruxelles e New York se ne contano molti di meno, mentre sono molti di più a Parigi e Madrid. Mentre Londra come media eguaglia Roma, ma conta 8,6 milioni di abitanti anziché 2,8”. Insomma forse i tassisti sono troppi e – stando a quanto rilevato dall’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) – forse sono anche troppo cari perché a fronte di un aumento generale dei prezzi al consumo del 15% le tariffe di una corsa in taxi sono aumentate a Roma del 37%.
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Il Cinque Stelle difende le ragioni dei tassisti contro Uber e NCC

Il MoVimento 5 Stelle ha deciso di schierarsi a fianco dei tassisti: il deputato Danilo Toninelli è arrivato a dire che la colpa tutta del PD che difende NCC che lavorano senza licenza, il che è errato visto che per per poter condurre un servizio NCC è necessaria una licenza. Naturalmente esistono NCC che operano senza licenza e quindi sono abusivi così come esistono taxi abusivi (e così via) ma questo non ha nulla a che fare con i conducenti NCC che invece operano regolarmente (così come i tassisti).
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Anche l’assessora ai trasporti di Roma Capitale, Linda Meleo, si è schierata con i tassisti romani e ha inviato  una lettera al ministro Delrio affinché intervenga per stralciare dal Milleproroghe l’emendamento contestato che, secondo Meleo “vederebbe l’avvio di un percorso di liberalizzazione di fatto del segmento NCC” pur mantenendo un segmento regolato come quello dei taxi. Una soluzione sarebbe liberalizzare il settore del trasporto privato ma ad opporsi come sappiamo ci sono i tassisti che vedrebbero così perdere di valore la licenza che viene considerata come una sorta di liquidazione o di investimento al momento di andare in pensione. La Meleo nel finale si appella alla categoria perché interrompa la protesta ma ormai è troppo tardi; Comune e soprattutto Questore e Prefetto avrebbero dovuto intervenire prima per difendere i tassisti che vogliono lavorare dalle vessazioni dei loro colleghi.
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La sindaca di Roma parla di riforme calate dall’alto quando in realtà la proroga al 31 dicembre 2017 è motivata dalla necessità di trovare il tempo di riunire le parti davanti ad un tavolo per trovare un accordo. I tassisti però oltre a vedere Uber come un pericoloso concorrente ce l’hanno anche con i noleggi con conducente da rimessa che però a tutti gli effetti forniscono un servizio diverso da quello dei tassisti, rivolto per altro ad un tipo di clientela differente. Che il MoVimento 5 Stelle sia da sempre contrario a qualsiasi forma di liberalizzazione lo dimostrano le numerose proteste contro la Direttiva Bolkestein (dalla quale sono in ogni caso esclusi i taxi). Eppure i Cinque Stelle dovrebbero festeggiare perché nel Milleproroghe è stata prorogata al 31 dicembre 2018 l’applicazione della tanto contestata direttiva. In realtà ci sono pochi dubbi che al di là della lotta contro le multinazionali cattive (gli autisti di Uber sono italiani) dietro il sostegno a questa protesta dei tassisti ci sia soprattutto la convenienza elettorale e la volontà di tenere buona una fetta importante dell’elettorato della Raggi a Roma (ad esempio quella rappresentata da Pasquale Merlo, uno dei tassisti della protesta). Oppure quando il MoVimento – durante la sindacatura di Marino – si fece promotore di una mozione contro i NCC per limitare l’accesso ai noleggi con conducente da fuori Roma. Mozione che venne fatta propria dalla maggioranza che emanò una delibera (votata anche dal Cinque Stelle) che però venne successivamente annullata dal TAR. A dettare la linea sull’argomento è però sempre questo vecchio post – datato 2012 – pubblicato sul Blog di Beppe Grillo. A riprova del fatto che il MoVimento non ha la flessibilità mentale necessaria per intepretare il presente e che deve sempre farlo entro i limiti stabiliti dai sacri testi. Certo, il fatto che la Raggi e la Meleo difendano gli stessi tassisti che con uno sciopero selvaggio che dura da una settimana bloccano le città e aggrediscono i colleghi non è una buona pubblicità per il partito dell’onestà e della legalità.
 
foto copertina via Twitter.com
 
 

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