La Casaleggio e gli assessori di Virginia Raggi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-09-30

«Il suo profilo dovrà essere valutato anche a Milano»: così hanno risposto dalla giunta agli assessori contattati per Roma. Casaleggio & Assessorati? Intanto spunta Colomban come responsabile delle partecipate: era vicino a Gianroberto

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«Il suo profilo dovrà essere valutato anche a Milano»: così si sono sentiti rispondere alcuni degli assessori contattati per la delega a Bilancio, Patrimonio e Partecipate, vacante a Roma ormai da un mese dopo l’addio di Marcello Minenna. E per la delega alle Partecipate oggi spunta Massimo Colomban, che aprì le porte della sua associazione, la Confapri, proprio a Gianroberto Casaleggio.

La Casaleggio e gli assessori di Virginia Raggi

I nomi dei due assessori non vengono fatti, ma nel frattempo Virginia Raggi ieri aveva un buon motivo per non essere presente in aula mentre si discuteva ed approvava la mozione sulle Olimpiadi. La sindaca ha infatti insieme ad alcuni assessori incontrato, con il format delle audizioni stile XFactor, alle 15 un possibile delegato alla sicurezza, più tardi due candidati all’assessorato al Bilancio, entrambi giudici della Corte dei conti. Scrive il Messaggero:

Inizialmente veniva dato come certo Tommaso Viciglione, presidente della sezione della Corte dei conti del Molise, che però ha commentato: «Trasecolo di fronte a questa notizia, non so come possa essere nata, non se ne parla proprio». L’attenzione allora si è concentrata su altri due nomi: uno è il romano Giovanni Coppola, 60anni, presidente dellasezione regionale di controllo della Campania, l’altro è Tommaso Cottone, giudice della Corte in pensione, che però ha spiegato di essere stato avvicinato qualche tempo fa,ma di avere subito rifiutato. Possibile dunque che oggi la Raggisi limiti a riempire una casella, quella dell’assessore alle partecipate. Tra l’altro, se sarà scelto un giudice della Corte dei conti in carica, serviranno diversi giorni per ottenere l’autorizzazione al distacco. Tempo non ce n’è: nel giro di tre mesi vanno approvati la manovra di assestamento e, soprattutto,il bilancio di previsione 2017.

Intanto insieme al ragioniere generale del Campidoglio Stefano Fermante anche il vice ragioniere vicario, Marcello Corselli, avrebbe messo a disposizione l’incarico. E il Corriere racconta di un sms mandato da Fermante ad Alfonso Sabella: «Ho provato a ragionarci, ma con questi è impossibile»:

Nel difficile compito di trovare l’assessore al Bilancio, fioccano nomi e tentativi. La Raggi, vista la scarsità di pretendenti, ha deciso di riprendere in considerazione curricula scartati. Ma anche così si fa fatica: uno dei nomi, un funzionario del ministero dell’Economia, ricontattato, avrebbe declinato l’invito. Ma c’è di più: alcuni potenziali assessori contattati si sono sentiti dire così: «Lei è una figura che ci interessa per il compito di assessore, ma dobbiamo sottoporre il suo profilo anche a Milano». Dove «Milano» è un indirizzo ben preciso: la sede della Casaleggio Associati.

Per il bilancio gira anche il nome di Tommaso Cottone.

Chi sceglie gli assessori?

«Li scelgo con i miei consiglieri, a Roma», aveva detto la Raggi qualche giorno fa parlando del lungo casting per gli assessorati. Ilario Lombardo sulla Stampa ci racconta che un aiutino da Milano però arriva:

Secondo le ricostruzioni delle ultime ore, basate su due fonti diverse ascoltate dalla Stampa, la sindaca di Roma sta condividendo la selezione dei nomi con la Casaleggio Associati. Almeno due persone contattate dal Campidoglio come potenziali assessori al Bilancio hanno riferito di aver ricevuto durante i colloqui, assieme a infinite raccomandazioni sulla necessità di non parlare con i giornali, la seguente risposta: «Il suo profilo dovrà essere valutato anche a Milano». Milano, per chi è ormai è avvezzo al M5S, vuol dire Casaleggio Associati.
Com’è noto, nell’affannato scouting di queste settimane, Raggi si era già rivolta al suo ex datore di lavoro, l’avvocato Pieremilio Sammarco, ex socio dello studio Previti, dal quale aveva ricevuto il suggerimento di puntare su Raffaele De Dominicis. Poi, le cose si sono complicate. Salvatore Tutino, altro consigliere della Corte, si è sfilato perché finito nel tritacarne della guerra interna al M5S nazionale e locale. Un pasticcio che ha spinto alla decisione di valutare assieme alla Casaleggio e a Grillo i curricula, in modo da selezionare un profilo inattaccabile innanzitutto per le logiche del M5S. E infatti, per le Partecipate ora spunta come probabile titolare Massimo Colomban, imprenditore veneto vicino a Gianroberto Casaleggio a capo della Confapri, associazione che ha usufruito del fondo per le Pmi dei parlamentari grillini e considerata a tutti gli effetti la prima lobby grillina. Lo screening condiviso avrebbe però causato ulteriori ritardi, proprio quelli che hanno convinto Tutino a lasciar perdere. Per esempio, tra i nomi in lizza da settimane, è stato riesaminato Ugo Marchetti, ex comandante generale della Guardia di Finanza, che però avrebbe come unico neo di essere stato designato da Alfio Marchini per la sua giunta se avesse vinto le elezioni a Roma. Stesso discorso per Nino Galloni, economista vicino alle posizioni anti-euro del Movimento ma dichiaratamente favorevole alle Olimpiadi.

Mentre gran parte dei candidati è ancora sulle spine, in alcuni casi senza una telefonata dal Campidoglio da dieci giorni, Raggi si è vista rimbalzare l’offerta da un funzionario scartato inizialmente e poi ricontattato. È dura fare il sindaco di Milano. Pardòn, di Roma.

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