Quando Beppe Grillo diceva che gli esami erano inutili

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-09-29

Nella polemica con la decisione del Ministero di tagliare 208 prestazioni mediche non necessarie il Guru, che qualche mese fa ci diceva che sono gli esami a fare i malati, sembra fare marcia indietro

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A titolo precauzionale non si dovrebbero mai avvicinare le parole “Beppe Grillo” e “medicina”. Il guru del Movimento 5 Stelle infatti non ha un buon rapporto con la scienza medica, della quale in più di un’occasione ha invitato a diffidare. Come dimenticare le parole di Grillo sull’AIDS che non esiste, sui vaccini che non servono a nulla e che ci fanno ammalare, sui farmaci inutili e sui pericoli della chemioterapia (ma lì non è il solo) che non è affatto vero che non cura il cancro? Non si può certo dire che Grillo, che sostiene la bontà del Metodo Di Bella, sia un soggetto titolato a parlare di medicina.
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Quando Beppe Grillo diceva che le mammografie fanno male

Eppure Beppe ha sentito lo stesso il bisogno di “informarci” sulla proposta del Ministero della Sanità di tagliare 208 prestazioni non necessarie per le quali ci si trova spesso e volentieri di fronte ad un vero e proprio eccesso di prescrizioni non necessarie da parte dei medici. Prescrizioni che, secondo i tecnici del Ministero, non solo costituiscono un costo per il Servizio Sanitario Nazionale ma non sono di utilità al paziente. C’è da sorridere allora quando la pagina Facebook del Guru condivide un pensiero di Luigi Di Maio sui rischi dei tagli alle prestazioni mediche non necessarie. Si chiede il buon Di Maio (novello Philosoraptor): ma se per fare un esame da ora in poi dovrai essere malato, come fai a sapere di essere malato se non hai fatto l’esame? Incredibile, Di Maio ha scoperto la truffa ai danni della nostra salute. Ma facciamo un passo indietro, Grillo non era quello che a maggio attaccava la mammografia dicendo che non serve a nulla? Grillo non era quello che diceva che Veronesi prendeva le mazzette dalle ditte che producono le macchine per le mammografie? Grillo non era quello che parlava dei pericoli della sovradiagnosi e che in realtà è la diagnosi a creare i malati perché le case farmaceutiche – Big Pharma – ci vuole tutti malati cronici in modo da costringerci a curarci e ad acquistare le loro medicine? Sì, Grillo era proprio questo, non dieci anni fa (perché dieci anni fa diceva di peggio) ma quattro mesi fa. E all’epoca tutti i grillini di ogni ordine e grado erano già pronti a distruggere tutte le macchine per le mammografie e dicevano in giro che sì, è la medicina che fa il malato.

Se il Movimento 5 Stelle riscopre il valore della prevenzione

Oggi tutti i grillini sono a favore della prevenzione, ma cosa scrivevano qualche anno fa nel loro programma nazionale dove la salute è una delle stelle? Naturalmente il programma è confuso, come solo la mente di un grillino può essere ma già dall’inizio ci sono degli indizi interessanti:

– Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito
– Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali

Ah, quindi ci sono delle prestazioni non essenziali anche per i 5 Stelle. E anche per i 5 Stelle queste prestazioni non essenziali dovranno essere a pagamento con un ticket proporzionale al reddito del paziente. Quali sono? Ovviamente non è specificato. Ma andiamo avanti:

Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute (operando sui fattori di rischio e di protezione delle malattie) e l’automedicazione semplice

Niente di sbagliato per carità, interessante quel richiamo all’autometidicazione semplice ovvero alle cure fai da te, al di fuori delle strutture ospedaliere. Ma è il punto successivo che sgancia la bomba contro gli esami:

Informare sulla prevenzione primaria (alimentazione sana, attività fisica, astensione dal fumo) e sui limiti della prevenzione secondaria (screening, diagnosi precoce, medicina predittiva),
ridimensionandone la portata, perché spesso risponde a logiche commerciali
.

Il che tradotto significa che gli esami, gli screening, le diagnosi precoci non servono a nulla se non a fare arricchire le case farmaceutiche. Notate che non vi è alcun accenno alla questione del risparmio delle risorse pubbliche, che è il nucleo della proposta del Ministero della Salute. Ora, coerentemente con il loro programma nazionale i 5 Stelle come Di Maio si rifanno in casa una verginità (automedicazione semplice) e riscoprono il valore della prevenzione. Per i 5 Stelle infatti la prevenzione ha un solo scopo: fare guadagnare qualcuno, in questo caso fare guadagnare consensi elettorali e click al blog di Beppe e ai vari siti della galassia Casaleggio come La Fucina che sono impegnati a spacciare bufale a carattere medico-scientifico.

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