Beppe Grillo chiede agli indagati a 5 Stelle di «sospendersi immediatamente»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-11-18

L’avvenuta sospensione deve essere comunicata attraverso una mail all’indirizzo listeciviche@movimento5stelle.it, dice Beppe con un P.S. come ai bei vecchi tempi in cui l’unica cosa importante del post era quella scritta in fondo. Cosa sta succedendo?

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Con un p.s., come ai bei tempi dei post sul blog, Beppe Grillo chiede agli indagati nell’inchiesta sulle firme false a 5 stelle di Palermo di «sospendersi immediatamente». Secondo il blog gli indagati dovrebbero sospendersi e comunicare l’avvenuta sospensione.
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Ps: Chiediamo a tutti gli indagati nell’inchiesta di Palermo di sospendersi immediatamente dal MoVimento 5 Stelle non appena verranno a conoscenza dell’indagine nei loro confronti a tutela dell’immagine del Movimento e di tutti i suoi iscritti. L’avvenuta sospensione deve essere comunicata attraverso una mail all’indirizzo listeciviche@movimento5stelle.it

Gli indagati saranno interrogati dalla settimana prossima, dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Bernardo Petralia e dal pm Claudia Ferrari, che si avvalgono delle indagini svolte dalla Digos. La stessa Digos che indago anni fa sulla storia, agli ordini di Giovanni Pampillonia, senza riuscire a trovare quello che le Iene hanno trovato in pochi giorni. Chi indaga, visto che la lista non ottenne nemmeno un consigliere comunale, ipotizza però che una serie di persone si sarebbero giovate comunque dei falsi, perché la candidatura alle elezioni comunali, secondo le regole dettate dal leader e garante politico del Movimento, Beppe Grillo, consentiva di candidarsi successivamente alle elezioni regionali e politiche, in cui il sistema elettorale ha consentito a una serie di militanti di diventare deputati e senatori. La La Rocca, che ha annunciato ai compagni del M5S di volersi sospendere, ha chiamato in causa chi avrebbe copiato assieme a lei: fra gli altri, Claudia Mannino, Samantha Busalacchi, Loredana Lupo e ha detto che il candidato sindaco di Palermo, Riccardo Nuti, sapeva.

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“Il regolamento è in vigore da oggi”, 28 ottobre 2016

Perché Beppe Grillo chiede agli indagati a 5 Stelle di sospendersi?

Anche Roberta Lombardi in una dichiarazione all’ADN Kronos ha consigliato agli indagati la sospensione: “Sono certa e confido in un gesto di responsabilità delle persone che hanno eventualmente commesso errori” sulla vicenda firme false a Palermo, “passa anche da qui la differenza tra il M5S e i partiti, nell’assunzione di responsabilità di chi sbaglia”. Perché questa richiesta? Tra i motivi di una mossa così soft forse c’è il fatto che è entrato nel frattempo in vigore il nuovo regolamento del MoVimento 5 Stelle dal 28 ottobre 2016.

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Il nuovo regolamento del MoVimento 5 Stelle

Il regolamento prevede una prima decisione del collegio dei probiviri, che deve ascoltare gli interessati, e poi una seconda, su eventuale richiesta degli interessati, da parte del comitato di appello. Il comitato di appello è attualmente composto da Roberta Lombardi, Vito Crimi e Giancarlo Cancelleri. In ogni caso prima dovrebbe esserci il giudizio dei probiviri. Ma c’è un piccolo problema: pur essendo stato annunciato all’epoca, il voto sui probiviri (che servono “a fare da paravento a Grillo”) non è mai stato effettuato né ne sono stati comunicati i risultati. Prima quindi dovrà essere risolto questo problema, anche se probabilmente qualcuno lo derubricherebbe a roba da azzeccagarbugli. Di certo non può decidere Grillo da solo perché questo violerebbe il regolamento entrato in vigore nemmeno quindici giorni fa.
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“Tre probiviri eletti dalla rete per fare da paravento anche a Grillo”

In più i grillini, prima di affrontare le comunarie, dovranno risolvere un altro problema: chi è la talpa del MoVimento 5 Stelle? La storia è venuta fuori grazie all’elenco con le firme false inviato alla trasmissione tv di Mediaset, a Luigi Di Maio via mail e alla procura di Palermo. Ma niente è accaduto per caso: chi si è mosso lo ha fatto con il chiaro intento di danneggiare i parlamentari “romani” e la loro “corrente” in occasione delle comunarie di Palermo. Per questo in tutto questo bailamme rimane ancora aperta la domanda: chi ha materialmente inviato i fogli che stanno mandando a puttane le Comunarie e il M5S a Palermo? E visto che un documento del genere non può non essere posseduto da un “interno” al gruppo che forse già era interno nel 2012, quale convenienza ne ha avuto o ne avrà?

Leggi sull’argomento: M5S, i parlamentari indagati per le firme false a Palermo

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