Viviana Parisi e il mistero delle scarpe pulite

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L'Adnkronos scrive che la deejay di 43 anni trovata morta lo scorso 8 agosto nei boschi di Caronia potrebbe non aver fatto molta strada dopo essere scesa dalla sua auto in seguito all'incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo

Le scarpe di Viviana Parisi erano solo un po’ graffiate e per questo agli investigatori sembra impossibile che abbia scavato una fossa senza sporcarle. L’Adnkronos scrive che la deejay di 43 anni trovata morta lo scorso 8 agosto nei boschi di Caronia potrebbe non aver fatto molta strada dopo essere scesa dalla sua auto in seguito all’incidente avvenuto sulla A20 Messina-Palermo.



Viviana Parisi e il mistero delle scarpe pulite

Secondo l’agenzia il particolare delle sneakers può contribuire a escludere la possibilità che la donna abbia potuto scavare una fossa per seppellire il bambino senza sporcarsi o graffiarsi le scarpe. Se anche la pista dell’omicidio-suicidio fosse tra quelle seguite dalla Procura di Patti, gli investigatori si chiedono come mai avesse le scarpe pulite. Una era al piede e l’altra a poca distanza. Altre risposte gli investigatori le attendono dalle unghie della donna, e dal rapporto dei medici legali. Cosa c’era sotto le unghie? Gli occhi degli investigatori sono puntati ancora sull video principale registrato da una telecamera di sorveglianza. E la registrazione conferma la presenza in auto del piccolo, vivo, con la mamma al volante, a Sant’Agata di Militello. Tutto questo appena una decina di minuti prima del suo passaggio al casello dell’A20. “Dal video di Sant’ Agata di Militello si capisce che Gioele era vivo”, ha detto il Procuratore capo della Repubblica di Patti Angelo Vittorio Cavallo. “Si vede la faccia e si vede che è vivo, l’immagine è chiara – ha aggiunto -. E questo rende quantomeno più fondata l’ipotesi che nell’incidente stradale il bambino fosse con la madre. Parliamo di ipotesi, perché resta comunque un “buco” di 10 minuti”.

Ci sono anche altri video al vaglio degli inquirenti. Si tratta telecamere di diverse attività commerciali ed edifici privati. Gli inquirenti sperano che i video aiutino le indagini. Soprattutto sul tragitto fatto dalla donna. La donna era diretta alla Piramide della Luce di Motta d’Affermo? Perché negli ultimi tempi aveva manifestato il desiderio di andarci. Poi in autostrada, sulla Messina-Palermo, nella galleria Turdo, Viviana ha tamponato un mezzo di operai. Ma già prima dell’incidente andava a zig-zag, come confermano ambienti giudiziari all’Adnkronos. Perché? La inseguiva qualcuno? Una delle ipotesi è che nell’impatto il bambino sarebbe morto, ma è solo una ipotesi remota “perché- spiegano gli investigatori – l’incidente è stato lieve, difficilmente avrebbe potuto provocare la morte del bambino. Anche se non è escluso”. Intanto, da dodici giorni oltre 70 soccorritori sono alla ricerca del bambino. Tra cui i cacciatori di Sicilia che di solito cercano latitanti pericolosi. Ma di Gioele non c’è alcuna traccia.



Gl inquirenti ora si stanno dunque concentrando su quanto accaduto subito dopo l’incidente con un camion di operai avvenuto sulla galleria dell’autostrada prima di Caronia. Una delle ipotesi è quella che il bimbo sia morto nell’impatto e poi Viviana si sia suicidata magari seppellendo prima il corpo del figlioletto. La polizia stradale conferma tuttavia come l’incidente sia stato di lieve entità, anche se non si può escludere nulla. Un’altra ipotesi è quella che madre e figlio siano stati assaliti nelle campagne di Caronia da cani o da altri animali selvatici trovando la morte. Un’altra possibilità, esclusa però dai familiari, è che la madre, magari spaventata per l’incidente, soffrendo anche di depressione, abbia potuto in un raptus uccidere il figlio e poi suicidarsi. Infine si batte anche la pista dell’omicidio da parte di qualcuno magari incontrato sul posto. Da giorni uomini della scientifica stanno analizzando i tabulati telefonici, il pilone nei pressi del quale è stato trovato il cadavere della donna e l’auto; anche un geologo forense, specializzato nella ricerca di corpi sotterrati, sta analizzando il tragitto della donna. Solo le risultanze dell’autopsia e le testimonianze dei turisti che hanno visto Viviana e il figlio dopo l’incidente, ma che ancora non si sono presentati agli inquirenti, potranno fare luce sulla vicenda.

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