Il fuoco amico di Marco Travaglio su Toninelli (e Delrio)

Il direttore del Fatto boccia il ministro delle Infrastrutture perché è stato troppo buono con le grandi opere

Marco Travaglio, che da qualche tempo è diventato un sostenitore giallorosso, oggi sul Fatto fa la sua lista dei ministri, o meglio consiglia qualche nome e ne boccia qualcun altro per il Conte Bis in arrivo.



Conte dovrà fare una sana raccolta differenziata. Tutti parlano del o dei vicepremier (carica inesistente nel nostro ordinamento) e dell’Interno, degli Esteri, dell’Economia. Ma non vorremmo si trascurassero i nodi delle InfraStrutture e dell’Ambiente, fondamentali per un governo che voglia imboccare la strade dell’economia green e circolare, con l’obiettivo dei rifiuti zero e delle energie rinnovabili. Lì un disarmo bilaterale sarebbe opportuno. Delrio, brava persona, non ha brillato (per usare un eufemismo) su grandi opere, concessioni autostradali e controlli su strutture pericolanti come il Ponte Morandi: meglio che si tenga alla larga.



In particolare il direttore del Fatto usa gli stessi argomenti di Max Bugani per bocciare il povero Danilo Toninelli dopo il passante di Bologna “palata di merda”:

Idem Toninelli, non tanto per le gaffe, quanto perché a dispetto della retorica sul Partito del No ha detto fin troppi Sl: aopere inutili, costose, dannose e pure bocciate dalle analisi costi-benefici da lui stesso disposte. Grillo invoca grandi “esperti”: se insieme a Conte riuscisse a convincere Renzo Piano, Carlo Rubbia, Salvatore Settis o figure del loro calibro a mettersi in gioco perle politiche del territorio, del decoro, dell’energia e della cultura, si eviterebbero le solite facce ammuffite e tutti capirebbero il senso della parola “discontinuità”.



Invece chi ha già fatto bene, come Gentiloni agli Esteri, Minniti all’Interno, Di Maio al Lavoro, Bonafede alla Giustizia e pochi altri, dovrebbe completare l’opera. Dell’ultimo governo non tutto é da buttare. E neppure del penultimo.

Noi sul punto ribadiamo la nostra posizione: che governo sarebbe senza Toninelli?

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