TikTok: l’allarme dei carabinieri sul social network dei ragazzini

Gare tra adolescenti sul web. L’allarme dei carabinieri per l’app cinese

La Stampa racconta oggi di un allarme che viene dai carabinieri di Torino su TikTok, un’app che consente l’accesso a un social network cinese:



«TikTok». Cos’è? La nuova moda social in quella fascia d’età. Un’applicazione più scaricata di Whatsapp, o Twitter. Su una classe, in media di 25 ragazzini, una quindicina la usa. Quando i carabinieri hanno iniziato a parlare di Facebook e Instagram, gli alunni hanno risposto che quelle app ormai le usano solo gli anziani. Perché ora c’è «TikTok».

«Noto in Cina come «Douyin» – spiegano i carabinieri – è un social network cinese lanciato nel 2016. Si possono creare brevi clip video e musicali di durata variabile tra i 15 e i 60 secondi, aggiungendo filtri ed effetti particolari». Si possono fare anche le «sfide». Ad esempio, quanti vestiti ci si riesce a cambiare in 60 secondi. E intanto ci si spoglia davanti una webcam, con le immagini di minori che finiscono in tutto il mondo. Un possibile spazio per i pedofili da una parte, il terreno più fertile per prendere di mira qualcuno che non è «all’altezza», dall’altra.



«Per essere popolari su «TikTok» – spiegano dell’Arma -, bisogna essere belli ed eccezionali». Il subdolo messaggio che si snoda è creare invidia negli altri. «La ragazza ideale per quell’app è giovanissima continuano i militari -, con i capelli lunghi e le labbra carnose, l’aria sicura di sé e sexy. Le ragazzine sono pronte a tutto. E se non si è all’altezza si ricevono commenti che si burlano della loro apparenza o del loro video, giudicato ridicolo». Ed ecco che scatta il meccanismo del branco che emargina. La presa in giro a scuola, al campo di calcio, in palestra al corso di danza. Un video sbagliato, una sfida persa, può cancellarti dal gruppo.



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