I sondaggi politici di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera fanno il punto sul consenso delle forze politiche rispetto a un mese fa. Se Conte e Letta hanno fatto crescere Movimento 5 Stelle e Partito Democratico la Lega di Matteo Salvini, pur rimanendo il primo partito, perde mezzo punto.
Ecco cosa spiega Pagnoncelli che sottolinea come la percentuale degli astensionisti sia comunque il primo partito dei sondaggi:
Gli orientamenti di voto fanno registrare una sostanziale stabilità per i partiti di centrodestra, a fronte di un aumento di M5S e Pd. In dettaglio, la Lega si conferma al primo posto con il 22,5% (-0,5% rispettoafebbraio) delle preferenze, seguita dal Pd che si attesta al 20,3% (+1,3%) e dal M5S al 18% (+2,6%) che scavalca FdI, stabile al 17,2%, come pure stabile risulta Forza Italia con il 7,6%. Tra le forze minori si segnalano il sorpasso di Azione (2,7%) su Italia viva (2,2%), l’aumento del divario tra Sinistra italiana (2%) e Articolo 1 (1,2%) dopo la «separazione», e la flessione di + Europa (1,5%), dopo l’uscita di Emma Bonino. Va sottolineato che la quota di astensionisti ed indecisi si mantiene molto elevata (40,8%).
ìCresce il distacco tra centrodestra e centrosinistra, con la coalizione Lega-Fi e Fdi al 51.5% (+0.5%) contro il 36.5% di un centrosinistra senza l’ex alleato Italia Viva (-1.5%). È questo uno dei dati che emerge invece dal sondaggio, realizzato per Porta a Porta, da Antonio Noto di Noto sondaggi rispetto alla rilevazione precedente del 18 febbraio. Nel dettaglio il Pd a guida Letta si colloca al 18%, perdendo l’1% rispetto al febbraio, sale di due punti il M5S (16.5%), Leu guadagna mezzo punto ottenendo il 2%. Il totale delle forze di centrosinistra è di 36.5% con una perdita dalla precedente rilevazione di 1.6%. Nell’area di centrodestra i principali partiti risultano stabili: la Lega al 24.5%, Fdi al 16.5%, Forza Italia al 6.5%, Cambiano di Toti al 2%. Cresce ‘Noi con l’Italia’ di mezzo punto arrivando al 2%: Per le forze non coalizzate Azione di Calenda cederebbe mezzo punto fermandosi al 3%. Italia Viva di Renzi otterrebbe il 2.5% (-1%); i verdi crescerebbero di mezzo punto arrivando all’1.5% e La Sinistra risulterebbe stabile al 1.5%