Una tragedia che ricorda quella accaduta solo poche settimane nella stazione ferroviaria di Riccione (dover persero la vita le due giovanissime sorelle Giulia e Alessia Pisano). E non solo per il bilancio delle vittime, ma anche per quella che sembra essere la modalità che ha portato a questo investimento sui binari. È accaduto nella serata di ieri, mercoledì 17 agosto, a Senigallia, a pochi metri dalla stazione. Un treno merci, che passava di lì ed era diretto verso Nord, ha travolto e ucciso due uomini. Un padre e un figlio.
Le vittime erano originarie di Perugia. Da anni trascorrevano le loro vacanze estive nella cittadina marchigiana che si affaccia sul Mar Adriatico. La tragedia si è consumata a poca distanza dalla stazione ferroviaria di Senigallia, mentre stava transitando un treno merci in viaggio verso Nord. La dinamica ancora non è chiara e la Polfer sta valutando più di un’ipotesi. Secondo la prima ricostruzione, però, il figlio (26 anni) si sarebbe gettato sui binari – per motivi ancora da accertare – e il padre (63 anni) si sarebbe lanciato nel tentativo di metterlo in salvo. Ma quel treno li ha colpiti pochi metri dopo la stazione e per loro non c’è stato nulla da fare. Sono morti sul colpo per via del violento impatto e delle profonde ferite.
Una vicenda che, se fosse confermata questa versione dei fatti (a cui si è arrivati ascoltando i primi racconti di chi si trovava sul posto al momento dell’incidente), potrebbe essere molto simile a quella di Riccione di qualche settimana fa. Ma la Polfer, per il momento, valuta anche un’altra ipotesi: quella dall’attraversamento incauto: padre e figlio potrebbero aver deciso di tagliare la strada passando attraverso i binari, senza accorgersi dell’arrivo del treno merci che, inevitabilmente, non ha fatto in tempo a frenare e li ha colpiti.