È ufficiale: la Sardegna resta l’unica Regione in zona rossa

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Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d'Aosta in arancione. Tutte le altre passano in gialla

Come ogni venerdì, il ministero della Salute ha diramato le ordinanza sulla colorazione delle Regioni per le prossime settimane. La Sardegna zona rossa è l’unica a mantenere il livello di rischio più elevato. Restano in zona arancione, invece, Basilicata, Calabria e Sicilia a cui si aggiungono anche Valle d’Aosta e Puglia che la settimana scorsa erano state identificate dal colore rosso. Tutte le altre, come anticipato da molti quotidiani questa mattina, passano in zona gialla (con conseguente riduzione delle restrizioni e opportunità di aperture per bar, ristoranti e locali, sempre secondo le prescrizioni indicate dall’ultimo decreto legge).



Sardegna zona rossa, l’ordinanza di Roberto Speranza

Era il 1° marzo quando la Sardegna era stata dichiarata zona bianca: le uniche limitazioni imposte erano quelle sul distanziamento sociale e sull’obbligo dell’uso della mascherina. Poi, nel giro di poche settimane, la situazione si è aggravata: aumento dei contagi e di ricoveri in ospedale. Comprese le terapie intensive. E ora la Sardegna zona rossa è l’unica Regione d’Italia dove rimarranno – ancora per una settimana – le restrizioni più elevate. La situazione è in lento, ma costante, miglioramento negli ultimi giorni. Ma questo non è bastato per scongiurare un’altra settimana in rosso.

In arancione, a partire da lunedì 26 aprile, ci saranno solamente cinque Regioni: Basilicata, Calabria e Sicilia continueranno ad avere le stesse restrizioni avute nel corso delle scorse settimane, mentre Valle d’Aosta e Puglia (zona rossa fino a lunedì) potranno allentare le misure restrittive (qui tutte le indicazioni).



Il resto: tutte in giallo

Tutte le altre in giallo. Da lunedì 26 aprile, dunque, molte Regioni potranno allentare le misure restrittive: Lombardia, Lazio, Veneto, Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche, Molise e Abruzzo e le provincie autonome di Trento e Bolzano. Questo è quanto è stato deciso da Roberto Speranza dopo aver ricevuto i dati del monitoraggio dall’Istituto Superiore di Sanità.

 



 

(Foto IPP/Andrea Brintazzoli)