Ops! Le sanzioni alla Russia rimangono

Categorie: Economia, FAQ

Il governo aveva detto che avrebbe usato le sanzioni per far valere il suo peso politico sull'immigrazione. E come è finita?

Al vertice Ue, “i 28 leader hanno concordato di estendere le sanzioni economiche contro la Russia“, per il mancato rispetto dell’intesa di Minsk “di altri sei mesi”. Lo scrive il profilo Twitter del Consiglio europeo. E a questo punto bisogna usare la memoria per apprezzare l’importanza di quanto accaduto per l’Italia. Il 19 giugno scorso il governo Lega-M5S aveva spiegato attraverso il ministro Gian Marco Centinaio, raggiunto dal Giornale d’Italia di Francesco Storace: “Le misure si limitano alla Crimea e colpiscono l’annessione illegale della penisola, che nessuno mette in discussione. La Russia non c’entra nulla, parliamo della Crimea”.



Ma, spiegava all’epoca Alberto D’Argenio su Repubblica, ci si aspettava un cambiamento:



A fine luglio scadono altre sanzioni, quelle che danneggiano realmente l’economia russa e gli oligarchi vicini al Cremlino: nel governo sta prendendo piede l’idea di minacciare un veto alla conferma di queste misure per ottenere concessioni sui migranti. Un modo per mettere i partner Ue con le spalle al muro durante il decisivo summit del 28 e 29 giugno e ottenere così quote sui rifugiati e hotspot in Africa.

Il vertice invece è andato come è andato: il trasferimento dei richiedenti asilo salvati negli altri paesi europei sarà ancora su base volontaria. In compenso le sanzioni alla Russia sono state prorogate di altri sei mesi. Un’altra grande vittoria del governo gialloverde: e le reni dell’Europa quando le spezziamo? Sarà per la prossima volta, dai.



Leggi: Lo strepitoso successo di Giuseppe Conte al Consiglio Europeo sull’immigrazione