Sammontana ha posto per 300 stagionali e fanno domanda in 2500: “Se la retribuzione è giusta i lavoratori ci sono”

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"Non bisogna generalizzare, ma se gli imprenditori continueranno a offrire ai lavoratori tre euro l’ora, c’è poco da lamentarsi se non trovano stagionali", spiega il sindacalista Rossano Rossi raccontando l'esempio virtuoso di Sammontana

Qualche giorno fa vi abbiamo raccontato come la narrazione di alcuni imprenditori, che si lamentano di non trovare lavoratori stagionali come camerieri e altre figure legate al settore della ristorazione perché a loro avviso i giovani preferiscono prendere il reddito di cittadinanza sia stata smontata dal direttore amministrativo di un istituto alberghiero  di Roma che ha raccontato come molto spesso i salari offerti ai ragazzi qualificati che escono dalla scuola ammontino a 300 euro. Una ulteriore conferma arriva dall’esempio di Sammontana. L’azienza che produce gelati e altri prodotti dolciari surgelati ha bisogno di 300 stagionali. Eppure, visto che la paga è buona, a fare domanda sperando di poter ottenere il posto sono stati in 2500.



Sammontana servono 300 stagionali e fanno domanda in 2500: “Se la retribuzione è giusta i lavoratori ci sono”

A raccontarlo al Tirreno è Rossano Rossi, segretario generale della Cgil di Lucca e  delegato sindacale della Sammontana. Il sindacalista racconta spiegando cosa c’è dietro la presunta carenza di stagionali “Pochi spiccioli e quasi zero diritti per molte, troppe, ore di lavoro. E poi gli imprenditori si lamentano pure, se non trovano gli stagionali”. E a conferma della sua tesi fa l’esempio di Sammontana:

«Ora, stanno lavorando 352 operai stagionali negli stabilimenti della fabbrica empolese – spiega Rossi –. Ma al momento sono 2.500 le domande che si sono accumulate negli uffici dell’azienda. Di persone che andrebbero di corsa a lavorare lì». La società con sede a Empoli (ma che ha diversi siti produttivi in tutta Italia), attualmente conta più di 1.500 dipendenti e detiene oltre il 20% della quota del mercato industriale del gelato e circa il 40% di quello della croissanterie surgelata (brioches e pasticceria a lunga conservazione)



L’azienda di Empoli, spiea Rossi, si distingue per quella che dovrebbe essere la normalità: ai lavoratori viene pagato uno stipendio medio, si parla di 1300 euro mese, sottolinea il segretario CGIL, ma soprattutto vengono garantiti tutti i diritti. E racconta  storie di persone assunte per lavorare come cuochi o camerieri per 15 ore a settimana che invece ne fanno 45, o sono pagate completamente in nero conclude: “Non bisogna generalizzare, ma se gli imprenditori continueranno a offrire ai lavoratori tre euro l’ora, c’è poco da lamentarsi se non trovano stagionali”.