Salvini: minacciato di morte dai Casamonica. Ma la denuncia non esiste…

Nemmeno il Viminale ne sa nulla. Se fosse stato informato, avrebbe avuto l’obbligo di formalizzare un’istruttoria. Invece niente. E lo stesso vuoto si incontra nei verbali del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove vengono valutate intimidazioni e avvertimenti, per decidere le misure di protezione

Matteo Salvini lo ripete spesso: «Stamattina sono stato nel quartiere La Romanina, dove verrà buttata giù una villa confiscata ai Casamonica. Mi hanno detto che questi signori hanno detto che “mi sparano”, io gli ho detto che se pensano di intimorire qualcuno hanno scelto la persona sbagliata. “So’ de coccio”, chi mi conosce lo sa». E ancora:  «Io sono stato minacciato di morte dai Casamonica». C’è però un problema che spiega oggi Floriana Bulfon su Repubblica: non risultano denunce di nessun tipo riguardo quanto detto dal Capitano:



Un’intimidazione del genere costituisce un reato molto serio. Ma non è mai stata denunciata alla procura di Roma. Una minaccia di morte impone l’apertura di un fascicolo e di un’indagine penale per individuare i responsabili. Invece nulla: dal giorno in cui Salvini ne ha parlato, agli uffici dei magistrati che indagano sul clan romano non sono arrivate segnalazioni di questo tipo. Possibile? Sulla sicurezza dell’allora ministro dell’Interno vigilano giorno e notte decine di agenti, gli uomini della scorta lo circondano persino sulle spiagge del Papeete e pare incredibile che quelle parole così dirette e cruente gli siano sfuggite.

Nemmeno il Viminale ne sa nulla. Se fosse stato informato, avrebbe avuto l’obbligo di formalizzare un’istruttoria. Invece niente. E lo stesso vuoto si incontra nei verbali del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove vengono valutate intimidazioni e avvertimenti, per decidere le misure di protezione. Un mistero. La minaccia dei Casamonica pare esistere soltanto per Salvini.



L’unica a pronunciare una frase più dura è stata Angela Casamonica: «Salvini non mi fa paura, mi sembra una brava persona, ma con noi deve rigare dritto, non dire che viene a cacciare le persone». La risposta di Salvini su Twitter è arrivata subito: «Qualcuno dei Casamonica mi invita a rigare dritto? Non mi spaventa, anzi mi dà ancora più forza per riportare ordine, legalità e giustizia in Italia!!!».



Il “mi sparano” ripetuto tante volte però compare solo dal 26 novembre 2018. E rivedendo ogni attimo filmato in quella giornata, si scopre un frammento. Salvini parla con un gruppo di cronisti. Mentre viene inquadrato, una voce accenna al fatto che i Casamonica «hanno annunciato che spareranno». Lui ascolta e esclama sorridendo: «Addirittura!». Finisce tutto così, come se si trattasse di una battuta. Nessuno degli agenti presenti approfondisce la questione. Se fossero stati davanti a una minaccia concreta, avrebbero avuto il dovere di raccogliere tutti gli elementi per individuarne gli autori e garantire la sicurezza del vicepremier. Invece nulla. Nessuna denuncia, neppure una segnalazione. Quella intimidazione continua a esistere soltanto nei discorsi di Salvini, non più ministro, ma sempre pronto a sfoggiarla in ogni occasione.

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