Il “suocero” Verdini: «Salvini è innamorato di Di Maio»

«Che volete che vi dica? Matteo è innamorato di Di Maio». A volte, per spiegare decisioni che per alcuni rasentano l’inspiegabile, alle categorie della politica bisogna affiancare la psicologia

Augusto Minzolini sul Giornale oggi racconta le confessioni di Denis Verdini, vecchio leone della politica del centrodestra italiano la cui figlia è fidanzata con il Capitano della Lega, a proposito del rapporto tra Di Maio e Salvini.



L’altro giorno mentre andava in scena l’ennesima giravolta della politica italiana, con i giornali che al mattino davano per certa la crisi di governo proprio mentre al telefono Matteo Salvini e Giggino Di Maio siglavano la pace, i poveretti che chiedevano lumi a Denis Verdini, già consigliere politico del Cav e sulla carta attuale suocero di Salvini, si sono sentiti dare una risposta a prima vista poco politica, ma molto antropologica, visto che per spiegare certe scelte ricorre alla sfera politico-sentimentale: «Che volete che vi dica? Matteo è innamorato di Di Maio».

Eh già. A volte, per spiegare decisioni che per alcuni rasentano l’inspiegabile, alle categorie della politica bisogna affiancare la psicologia. Verdini non è il solo. La vulgata del Palazzo vuole che pure il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ricorra in questi giorni con i suoi interlocutori a questa particolare analisi per dare un senso al Salvini pensiero: «Dopo l’esperienza terribile di questi mesi con i grillini – sono le osservazioni che dispensa il plenipotenziario del Carroccio – non ci sarebbe neppure da discutere: bisognerebbe andare alle elezioni senza pensarci due volte. Ma Matteo è innamorato di Di Maio».



L’affetto tra i due è quindi fuori discussione:

E sono due. In fondo è storia vecchia, dato che tutti rammentano il murale del bacio tra Matteo e Giggino nel centro di Roma dell’artista di strada Tvboy, ma rimettere in piedi un rapporto politico dopo tutto quello che i due si sono detti in due mesi di campagna elettorale, non è cosa di poco conto. Siamo davvero all’attrazione fatale, ovviamente – è pleonastico precisarlo-squisitamente politica.



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