A Salvini frega così tanto dell’emergenza in Lombardia che chiede di riaprire le chiese per Pasqua

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Da un lato la Regione Lombardia che continua a varare strette su strette per fermare l’epidemia di Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 in Lombardia. Dall’altra Matteo Salvini che chiede di riaprire le chiese per Pasqua. Ci dev’essere un qualcosa nell’aria da quelle parti che non è il Coronavirus, ma il Capitano se lo è preso tutto: “Non vedo l’ora che la scienza e anche il buon Dio, perché la scienza da sola non basta, sconfiggano questo mostro per tornare a uscire. Ci avviciniamo alla Santa Pasqua e occorre anche la protezione del Cuore Immacolato di Maria”, ha detto a L’Intervista di Maria Latella su Sky TG24 il leader della Lega. “Sostengo le richieste di coloro che chiedono, in maniera ordinata, composta e sanitariamente sicura, di farli entrare in chiesa. Far assistere per Pasqua, anche in tre, quattro o in cinque, alla messa di Pasqua. Si può andare dal tabaccaio perché senza sigarette non si sta, per molti è fondamentale anche la cura dell’anima oltre alla cura del corpo”.



Eppure Salvini dovrebbe aver presente cosa ha detto ieri il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala: «Siamo tornati al 38 per cento degli spostamenti, non avevamo un dato così alto dal 20 di marzo. Due punti percentuali in più nel corso dell’ultima settimana». Dici 2 per cento e pensi alle briciole. A sfumature statistiche. Invece il dato rappresenta il carico pesante di decine di migliaia di persone in più che si muovono sulle strade infrangendo l’obbligo di restare a casa. E la sensazione è che troppi,forse rilassati da qualche appiattimento della curva, abbiano mollato troppo presto. «Le giornate sono belle, la voglia di uscire è tanta, ma non si può ancora. Non abbiamo raggiunto ancora nessun obiettivo. Dobbiamo concludere la nostra opera e proseguire nel nostro impegno altrimenti lo sforzo fatto sarà vanificato», spiega il presidente Attilio Fontana. E forse è il caso che informi anche Salvini.



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