Il piano di Salvini: 15 euro in meno per ogni profugo

Categorie: Economia, FAQ

Il taglio dei servizi accessori pensato dal Viminale. Ma potrebbe partire solo nel 2020

Il Messaggero racconta oggi che il ministro dell’Interno Matteo Salvini lavora al taglio delle spese per i richiedenti asilo, con l’obiettivo dichiarato di portare da 35 a 20 euro il conto quotidiano per ciascun migrante, destinato a società e coop che gestiscono i centri di accoglienza. Le società che hanno in appalto la gestione dell’accoglienza, con cifre che oscillano tra i 34 e i 36 euro al giorno per migrante, offrono vitto e alloggio ma anche lezioni di lingua, educazione civica e corsi professionali. Proprio a questo taglio sta pensando il Viminale: quello dei servizi accessori. Il progetto potrebbe diventare operativo nel 2020 visto che fino al 2019 ci sono gli esiti delle gare riconosciuti e sarebbe complicato per il governo tornare indietro rispetto ai contratti firmati senza pagare penali.



Flussi, migranti e costi (Corriere della Sera, primo luglio 2018)

La parte curiosa della vicenda è che il taglio riguarda quindi i progetti di integrazione che permettono ai richiedenti asilo di comprendere la società italiana per poterci vivere in maniera più corretta: chissà qual è il partito che si lamenta spesso della mancata integrazione dei migranti, eh? In più c’è un’interessante scelta economica che va segnalata: il ministro vuole tagliare costi che sono stipendi di persone che lavorano nelle cooperative (in gran parte italiani) e, in definitiva, sta rinunciando a una parte di spesa pubblica. Proprio quello che gli chiede di fare Bruxelles. Ma non erano contro?

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