Sallusti contro Giletti: “Non siamo a Ballando con le stelle, scegli da che parte stare” | VIDEO

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Domenica sera, a "Non è L'Arena", è andato in scena quello che doveva essere il chiarimento tra i due. Ma così non è stato

Un nuovo capitolo dello scontro a distanza. A “Non è L’Arena” (La7) è andato in scena il secondo confronto che ha visto come protagonisti Alessandro Sallusti contro il giornalista Massimo Giletti. Le storie tese tra i due erano iniziate la scorsa settimana, quando il conduttore aveva deciso di tenere in mano le redini della trasmissione dalla piazza Rossa di Mosca. E il direttore di Libero quotidiano non aveva apprezzato (per usare un eufemismo) gli ospiti “intervistati” in Russia, tutti megafono della propaganda del Cremlino, abbandonando il collegamento. E domenica sera i due hanno provato a chiarirsi.



Sallusti contro a Giletti, sulla guerra in Ucraina che non è “Ballando con le stelle”

Un chiarimento che non c’è stato. Perché fin dall’inizio i due hanno evidenziato punti di vista differenti, acuiti ancor di più quando – intorno al minuto numero 3 – Massimo Giletti ha rivendicato i risultati (in termini d’ascolto) della sua trasmissione in diretta dalla capitale della Federazione Russa:



“Ho deciso di andare a Mosca perché volevo conoscere il punto di vista del nemico. È utile per il pubblico? Io penso di sì. Nessuno ha mai giustificato quello scempio orribile che è la guerra voluta dalla Russia contro l’Ucraina. La7 domenica è diventata la terza rete nazionale, ha fatto un record, questo non è banale. Il pubblico voleva capire”.

Una presa di posizione sui numeri che ha provocato un’altra reazione contraria da parte di Alessandro Sallusti che, piccato, ha replicato:



“Sono contento che tu l’altra sera hai fatto il record d’ascolti, ma qui non siamo a Ballando con le stelle dove è importante intrattenere il pubblico. Da te si parla di cose maledettamente serie”.

Ma l’attacco di Sallusti contro Giletti non si ferma ai dati auditel in un teatro di guerra. Il direttore di Libero, come già fatto in diretta la scorsa settimana, non ha utilizzato mezzi termini per contestare anche la “portata” degli ospiti intervistati a Mosca:

“Non c’è bisogno di andare a Mosca per capire che stanno facendo una guerra. Hai intervistato la portavoce del ministro degli esteri. Cosa volevi che ti dicesse? L’altra sera mi sono trovato in un mega spot di Putin contro l’occidente e contro di te che sei l’unico giornalista europeo che si ostina in buona fede a cercare di capire le loro ragioni, anche se mi pare di capire che pure stasera i cattivi siamo noi. Noi ne abbiamo fatte tante di cose brutte, ma sono convinto che la bilancia che pesa il livello di libertà e civiltà penda ancora pesantemente dalla nostra parte. Li abbiamo abituati troppo bene: possono insultarci gratis e noi dobbiamo stare zitti. Io non sono stato zitto, gliel’ho detto”.

Visioni che, dunque, sono di gran lunga differenti. In trenta minuti di confronto, Sallusti e Giletti non hanno trovato un punto comune e le tensioni tra i due non sembrano aver trovato un punto d’unione.