I rimborsi per le bollette telefoniche a 28 giorni

Categorie: Economia, Fatti

Come ottenere i rimborsi per le bollette telefoniche a 28 giorni dopo che il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato i ricorsi delle compagnie telefoniche sulla decisione dell'AGCOM

Nicola Borzi sul Fatto Quotidiano oggi spiega come ottenere i rimborsi per le bollette telefoniche a 28 giorni dopo che il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato i ricorsi delle compagnie telefoniche sulla decisione dell’AGCOM. Come noto, per due anni i gestori di tlc e di servizi tv hanno fatturato i loro servizi ogni 28 giorni con un aggravio medio delle tariffe dell’8% su base annua.



I rimborsi per le bollette telefoniche a 28 giorni

In teoria quei rimborsi dovrebbero essere automatici e a scalare sulle prossime bollette: questo si aggiunge alla sanzione da 580mila euro ad operatore ma, spiega il quotidiano, le società coinvolte potrebbero usare delle scappatoie:

Per ciascun cliente si tratta di cifre tra i 30 e i 60 euro. Ma, come previsto dalla stessa Agcom, le compagnie potranno restituire i “giorni erosi”anche in un altro modo: fornendo nuovi servizi ai clienti, a patto che abbiano lo stesso valore economico. Una scappatoia che va verificata dai consumatori: i nuovi servizi dovranno essere accettati solo se sono davvero utili. In caso di dubbi, meglio avere il ristoro in bolletta. I servizi aggiuntivi che vengono proposti in bolletta si ritengono però approvati se non viene presentata disdetta entro una certa data.



A chi non accetta i nuovi servizi, l’Aduc indica una strada: innanzitutto inviare con raccomandata a/r un’intimazione al gestore di sospendere i servizi non concordati e di rimborsare quanto dovuto chiedendo eventualmente anche i danni. Come secondo passo, se alla lettera riceve risposta negativa ose nonsi riceve risposta, fare un tentativo di conciliazione (obbligatoria) al Corecom della propria Regione. Infine, se neanchela conciliazionevaa buon fine, fare causa alla società davanti al proprio giudice di pace o presentare istanza di definizione della controversia al proprio Corecom regionale, se abilitato, o direttamente all’Agcom utilizzando il formulario GU14. In questo modo potranno essere stroncati eventuali escamotage.



Leggi anche: Autonomia: così Salvini vuole togliere 3,3 miliardi al Sud che l’ha votato