“Questa Lega è una vergogna”: lo striscione non andava sequestrato

La Procura di Salerno ha chiesto l’archiviazione per chi ha esposto lo striscione. La stessa cosa è successa a Cagliari

La Procura di Salerno ha chiesto l’archiviazione per Ennio Riviello, Giampietro Perruso e per la 71enne che decise di ospitare il 6 maggio sul suo balcone lo striscione dei due “inventori” della protesta con lo slogan “Questa Lega è una vergogna”, ripreso dalla celebre canzone ’O scarrafone di Pino Daniele. Racconta Il Fatto Quotidiano:



Il 6 maggio a Salerno intervenne la Digos per rimuovere “l’insulto”dal balcone. “La semplice esposizione di uno striscione –scrive il procuratore aggiunto Luigi Alberto Cannavale –non può essere considerato un episodio di turbativa elettorale ed infatti tale condotta non ostacola né impedisce il comizio. In realtà si evince che la polizia giudiziaria era preoccupata per eventuali reazioni di sostenitori della Lega ma occorre rilevare che l’articolo 21 della Costituzione garantisce la libera manifestazione del pensiero e anche il dissenso rientra tra le forme di manifestazione del pensiero mentre invece reazioni scomposte a tale manifestazione avrebbero potuto questesì costituire reato. La Digos evidenziava la presenza di facinorosi che in precedenza avevano cercato di portarsi sulla piazza per manifestare contro Salvini ma non risulta che tra costoro vi fosse il Riviello, il Perusso o la 71enne del balcone.

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E un’altra buona notizia per le proteste dei balconi arriva ierida Cagliari:



Lo striscione “Salvi ni, Meloni & company siete c… sterile”non doveva essere sequestrato per “radicale mancanza di motivazioni”, in pratica chilo ha vergato ed esposto ha esercitato il “diritto di manifestare il proprio pensiero sotto forma di critica politica”; lo scrivono i giudici del Riesame di Cagliari nelle motivazioni del provvedimento con cui è stato annullato il sequestro del lenzuolo incriminato e fatto ritirare dai carabinieri il 21 maggio.

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