Un emendamento al decreto legge Riordino dei ministeri già bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato fa stanziare cinque milioni e due milioni rispettivamente per gli impiegati e i dirigenti della presidenza del Consiglio a decorrere dall’anno 2020, quando il fondo per le risorse decentrate del personale non dirigenziale della presidenza del Consiglio dei ministri sarà «incrementato di 5 milioni di euro annui – si legge nella proposta normativa -ed il fondo per la retribuzione di posizione e per la retribuzione di risultato del personale di livello dirigenziale non generale è incrementato di 2 milioni di euro annui».
La storia la racconta Il Giornale in un articolo a firma di Paolo Bracalini, che spiega che il decreto arriva in Senato martedì 5 novembre: c’è quindi ancora tempo prima che diventi legge e può ancora essere cancellato dalla maggioranza. Che ha già segato uno stanziamento di 100 milioni di euro per l’aumento delle indennità aggiuntive di funzionari e dirigenti dei ministeri e della presidenza del Consiglio, presente nella Legge di Bilancio 2020 e poi cancellato.
Ogni anno le spese per le loro retribuzioni dei dipendenti di Palazzo Chigi aumenta, in cinque anni gli stipendi sono aumentati del 45%:
I costi della macchina amministrativa lievitano a numeri mostruosi, come quello dei dipendenti: 2.091 di cui 269 dirigenti (più del 10%). Troppi che guadagnano troppo. Ma per Conte e soci era prioritario farli guadagnare ancora di più.
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