In questo video del 20 marzo scorso possiamo ammirare il leader della Lega Matteo Salvini, che oggi accusa il governo di aver chiuso “troppo” l’Italia, mentre dice che bisogna #chiuderetutto per fermare l’epidemia di Coronavirus: “Quando c’è di mezzo la vita e la salute degli italiani non si può scherzare, non ci sono mezze misure, non si può perdere tempo. Se il governo lo impone bene, altrimenti come Lega chiediamo che sindaci e governatori applichino in tutta Italia la chiusura per tutto il tempo necessario di tutto ciò che non essenziale, per tornare a vivere più sani e più forti di prima”. Ma la parte più interessante del messaggio è quella finale, in cui il Capitano dice che sindaci e governatori devono muoversi per farlo se non lo fa il governo: questo significa che anche lui era consapevole del fatto che le autorità comunali e regionali, secondo la legge, possono imporre zone rosse quando non lo fa l’esecutivo, come del resto dice l’articolo 32 della legge 883/1978, che stabilisce al comma 1 la possibilità per il ministero della Sanità di emettere ordinanze di carattere contingibile e urgente in materia di igiene, sanità pubblica e polizia veterinaria; al comma 3 si stabilisce che il presidente della Giunta Regionale o il sindaco hanno le stesse facoltà.
Ma allora perché Salvini incolpa soltanto il governo per le mancate zone rosse ad Alzano Lombardo e a Nembro?