Protocollo in 13 punti: le nuove regole per il lavoro nell’emergenza Coronavirus

Categorie: Economia, Fatti

«La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione». I protocolli di sicurezza devono essere rigidi. E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi

Dopo 18 ore di trattativa sindacati e governo arrivano a un accordo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro con l’emergenza coronavirus. Un’intesa in 13 punti all’interno di un protocollo che segue la regola: «La prosecuzione delle attività produttive può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di protezione». I protocolli di sicurezza devono essere rigidi. E chi non è pronto potrà stoppare la propria attività per avere il tempo di adeguarsi.



Protocollo in 13 pundi: le nuove regole per il lavoro nell’emergenza Coronavirus

I 13 punti del protocollo prevedono dalla disciplina in mensa e negli spogliatoi alla misurazione della febbre. Il Protocollo “è stato sottoscritto su invito del presidente del Consiglio dei ministri, dei ministri dell’Economia, del lavoro, dello Sviluppo economico e della Salute, che hanno promosso l’incontro tra le parti sociali, in attuazione della misura (articolo 1, comma primo, numero 9) del Dpcm 11 marzo 2020, che, in relazione alle attività professionali e produttive, raccomanda intese tra organizzazioni datoriali e sindacali. Il Governo favorisce, per quanto di sua competenza, la piena attuazione del Protocollo”. Ecco le misure:



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