Pino Flamini: Il “metodo” del regista accusato di stupro a Chi l’ha Visto?

Ieri sera il programma di Federica Sciarelli ha affrontato il caso del 69enne regista teatrale agli arresti domiciliari con l'accusa di violenza sessuale nei confronti di cinque aspiranti attrici, tra cui tre ragazze minorenni

Ieri sera Federica Sciarelli a Chi l’ha visto? ha affrontato il caso di Pino Flamini, il regista, cantante e maestro di recitazione accusato di stupro da alcune aspiranti attrici che avevano fatto dei provini nella sede della sua Accademia dello Spettacolo. Flamini è stato arrestato nei giorni scorsi con l’accusa di violenza sessuale. In seguito ad una denuncia da parte di due collaboratori del Maestro (così si faceva chiamare) i Carabinieri hanno scoperto che durante alcuni provini per un ipotetico film prodotto da Flamini il regista metteva in scena uno stupro di cui era protagonista insieme all’attrice.



Di cosa è accusato Pino Flamini

I provini, che secondo Flamini dovevano servire per il casting di un film dal titolo “Là nel castello“, si sono svolti per sette anni. Secondo i Carabinieri quel film però non è mai stato girato. Eppure tra il 2011 e il 2018 gli inquirenti hanno accertato come diverse aspiranti attrici siano state costrette a subire atti sessuali. Il luogo dove si svolgevano i provini della “scena dello stupro” era la sede dell’Accademia dello Spettacolo Roma, in via Via Anastasio II nel quartiere Aurelio. La cosa curiosa è  che l’amministratore dello stabile dove ha sede l’Accademia ha dichiarato alla Redazione di Chi l’ha Visto che quei locali attualmente non sono dati in locazione ad alcuno.



Il testo di uno degli annunci di Flamini Fonte: Chi l’ha Visto?

Grazie alle testimonianze di alcune delle vittime, che inizialmente hanno avuto qualche comprensibile difficoltà a raccontare quello che era loro successo, è stato ricostruito il modus operandi dell’indagato. Flamini chiedeva alle giovani attrici di mostrare la loro bravura in una scena di stupro dove a stuprare era proprio il “Maestro”. Per creare l’atmosfera e convincere le giovani ad assumere un atteggiamento più arrendevole il regista spiegava che dovevano recitare come se fossero drogate.

Un “frame” del film per cui Flamini conduceva i provini

Le ragazze non venivano effettivamente drogate ma dovevano fingere di esserlo, prima di iniziare le scene del presunto stupro il regista utilizzava una tecnica di rilassamento che diceva di essere di origine tibetana che chiamava “nata brava“. Un modo per “evitare che potessero reagire” ha spiegato il Maggiore dei Carabinieri Francesco Soricelli, Comandante della Compagnia di Roma San Pietro che ha condotto le indagini.



A girare la scena – per così dire – erano presenti solo Flamini e l’aspirante attrice, motivo per cui probabilmente quasi nessuno si era accorto di quanto stava accadendo. Ad un certo punto però due collaboratori del regista sono andati dai Carabinieri dichiarando che nel corso dei provini alcune attrici avevano raccontato di episodi di comportamenti “anomali” da parte di Flamini.

Nelle violenze sono coinvolte anche tre minorenni

Ma si trattava di uno stupro vero o simulato? Il Maggiore Soricelli, ha dichiarato alle telecamere di Chi l’ha Visto? che lo stupro avveniva a tutti gli effetti. Questo fatto è stato accertato sia dalle ricostruzioni delle testimonianze delle vittime che dall’esame dei filmati girati durante i “provini” sequestrati nel corso di una perquisizione. Il regista infatti era solito filmare le scene delle violenze sessuali. Proprio grazie ai filmati con la scena dello stupro gli inquirenti sono riusciti ad identificare le ragazze “protagoniste” dei provini.

Tra le ragazze coinvolte – cinque per ora  – ci sono tre minorenni, anche loro vittime delle violenze. Il regista era riuscito a convincere con una scusa i genitori delle ragazze che il luogo più “idoneo” per fare il provino era un luogo appartato dove lui e la ragazza potessero stare soli. In questo modo i genitori delle minorenni non erano venuti a conoscenza di quanto accaduto dietro quella porta fino al momento in cui non sono stati sentiti nell’ambito delle indagini dell’Arma.

Sotto shock alcuni amici e collaboratori di Flamini che non avevano mai sospettato di nulla. Tra loro anche Floriana Secondi, nota come “Floriana del Grande Fratello”, che per diversi anni ha avuto modo di collaborare con il regista in alcune produzioni. Ieri a Chi l’ha Visto? la Secondi ha raccontato di avere interrotto i contatti con Flamini da circa sette anni, ma di aver conosciuto “un’altra persona” rispetto a quella che emersa dalle indagini e dall’inchiesta del programma della Sciarelli. E probabilmente – ha ragionato durante l’intervista – è proprio questa immagine di maestro di recitazione e regista normale – che ha consentito a Flamini di fare quello che poi ha fatto.

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