Il trittico di fregnacce di Piernicola Pedicini, eurodeputato scatenato

Categorie: Opinioni

L’eurodeputato del M5S Piernicola Pedicini (quello del “vaccinare meno vaccinare meglio”) è riuscito in pochi giorni a infilare una serie di sciocchezze e commenti infelici a proposito della TAV, del caffè belga e della BCE. Questa sua performance gli ha garantito un discreto punteggio nella scala da 1 a Sibilia, dove il valore uno rappresenta la “normalità” e Sibilia rappresenta la totale inadeguatezza al proprio ruolo (alcuni studiosi fanno riferimento alla scala Toninelli, ma noi preferiamo attenerci alle indicazioni del sistema metrico internazionale). Cominciamo:



1. Giovedì 7 marzo, ospite su Rainews 24 alla trasmissione La Bussola, Pedicini parlando della Torino-Lione annovera tra i motivi per cui l’opera non dovrebbe essere fatta il pericolo di infiltrazioni mafiose. Dopo la richiesta di precisazioni da parte del conduttore Pedicini afferma: “Non si può trascurare il rischio, il pericolo di questi temi, dell’infiltrazione mafiosa, visto che queste cose sono reali soprattutto per il tema TAV”. Quindi il rischio di infiltrazioni mafiose sarebbe maggiore per la TAV rispetto ad altre opere. Perché? Non è molto chiaro ma deve essere per questo che il presidente Conte spinge per la realizzazione della Caltanissetta-Agrigento, perché in quel caso il rischio di infiltrazioni mafiose è inesistente (chiedo scusa agli amici siciliani ma Pedicini me le tira fuori con le pinze certe battute).



2. In un post di ieri sulla sua pagina Facebook, quel simpaticone di Piernicola dimostra di essere vittima dell’ormai dilagante Sindrome di Salvini. Secondo la definizione dei manuali di medicina, si tratta di una sindrome per cui i politici sentono l’irrefrenabile bisogno di fotografarsi ogni volta che ingeriscono cibi o bevande, per fare vedere che sono persone semplici del popolo e non appartengono alla kasta. Ma Pedicini fa di più, quel mattacchione ci infila anche il battutone nazionalista. Per prepararsi la battuta scrive che sta assaporando “un ottimo caffè belga” per poi farci sapere che un caffè come quello a Napoli sarebbe definito una “ciofeca”. Immagino quanto saranno felici gli europarlamentari belgi, con i quali si deve confrontare al Parlamento Europeo, di sapere che Pedicini fa sulla sua pagina pubblica battute da quindicenne sfigato che va all’estero per la prima volta. Ovviamente i suoi fan reagiscono con italica fierezza: “Lasciamo fare il caffè a chi lo sa fare” scrive uno, “Immagino che schifezza” scrive un altro, “A maggio solo caffè italiano” gli fa eco un terzo che evidentemente non ha chiaro in cosa consistano le elezioni europee. E ancora: “Loro sanno fare solo i cazzi propri”, “Il caffè belga proprio non si può sentire”, “Il caffè belga è tossico”, “Un’altra delle molteplici cose in cui siamo i migliori”. Insomma, scampata la guerra con la Francia Pedicini sta cercando un casus belli con il Belgio. Battute a parte un europarlamentare dovrebbe avere cultura, professionalità, accortezza e intelligenza per capire che sarebbe meglio non indulgere in certi atteggiamenti triviali in pubblico.

3. Passiamo a Twitter, la giornata è sempre quella di ieri. Dopo aver chiesto nei giorni scorsi a Mario Draghi di “azzerare il meccanismo dello spread”, l’economista che è in Pedicini alza di nuovo la voce. Lo spunto è fornito dalla BCE che ha da poco annunciato nuovi LTRO (Long Term Refinancing Operation), in parole semplici si tratta di prestiti di lungo periodo alle banche commerciali, prestiti che potrebbero anche contribuire a salvare le chiappe del nostro sistema bancario. Lo avrà capito Pedicini? Macché, il genio si lamenta del fatto che banche commerciali abbiano la possibilità di finanziarsi a tasso zero mentre lo stato italiano deve pagare il 3% al mercato. Chiede quindi, con invidiabile lucidità, che siano cambiati i trattati europei per far sì che la BCE compri direttamente dallo stato italiano i titoli che emette. Pedicini nella sua monumentale ignoranza chiede alla BCE, il cui capitale è di tutti i paesi dell’euro zona, di fare quello che non fanno la banca centrale statunitense, quella della Gran Bretagna, quella giapponese e tutte le banche centrali dei paesi avanzati o mediamente avanzati (ed è anche per questo che sono economie avanzate). In più chiede che questo sia fatto a tasso zero. Pare superfluo sottolineare che non esiste una possibilità su un miliardo che questa proposta venga presa sul serio. D’altronde se l’idea avesse un minimo di praticabilità, non dovrebbe farla propria il governo invece di lasciare da solo un europarlamentare a sbraitare contro Draghi? Ma la domanda più importante è: lo saprà Mario Draghi che esiste un certo Piernicola Pedicini che lo sta incalzando con le sue idee rivoluzionarie?



Al di là del tono bonariamente sarcastico dell’articolo Pedicini fa anche qualcosa di buono, per esempio dorme e quando dorme non scrive sui social.

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