In Italia la massoneria è come il viagra: non appena pronunci la parola tutti si eccitano e non capiscono più niente. E questo non succede solo quando si parla di De Santis e Ciro Esposito, ma persino quando a pronunciare la fatidica parola è Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera nell’editoriale in cui spiegava perché non gli piaceva Matteo Renzi stamattina. Il periodo incriminato è questo:
Il patto del Nazareno finirà per eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica,forse a inizio 2015. Sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria. Auguriamo a Renzi di farcela e di correggere incorsa i propri errori. Non può fallire perché falliremmo anche noi. Un consiglio: quando si specchia al mattino, indossando una camicia bianca, pensi che dietro di lui c’è un Paese che non vuol rischiare di alzare nessuna bandiera straniera (leggi troika). E tanto meno quella bianca. Buon lavoro, di squadra.
Come possiamo osservare, in primo luogo il riferimento è al patto del Nazareno tra Renzi e Berlusconi. Ma nella sintesi (ah, la sintesi) di Giornale e Libero si capisce tutt’altro:
Ovvero, dalla sintesi (ah, la sintesi) dei due quotidiani è misteriosamente scomparso Berlusconi e sembra che De Bortoli dica che Renzi puzza di massoneria. Il Fatto, che invece sul Patto del Nazareno costruisce il suo core business, invece la intende bene: