Il paziente oncologico che non trova posto in reparto perché i letti sono occupati dai no vax

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Andrea De Censi, direttore del reparto di Oncologia dell'Ospedale Galliera di Genova, denuncia la situazione insostenibile di pazienti no vax ricoverati con Covid

Venerdì scorso, 12 novembre, parlando durante un evento organizzato a Milano da Airc a Focus Live, il festival del sapere di Focus, il direttore di struttura complessa Oncologia medica dell’Ospedale Galliera di Genova, Andrea De Censi, lanciava un allarme: “Oggi (venerdì, ndr) ho passato una giornata alla ricerca di un posto letto per un paziente in chemioterapia, con febbre a 39 e pochissimi globuli bianchi, quindi con un’infezione con rischio di sepsi grave. E non ho potuto ricoverarlo perché nel reparto di malattie infettive c’è un’occupazione molto elevata da parte di pazienti no vax con il Covid. Siamo di fronte a un’altra ondata e nel mio ospedale il 60% almeno dei pazienti ricoverati con il Covid sono no vax e sono i più gravi”.



L’edizione odierna de La Stampa riporta questa mattina un’intervista a Francesco Canale, direttore sanitario del Galliera: “È chiaro che, normalmente, questi pazienti vengono seguiti all’interno di Malattie infettive o di altri reparti, in stanze dedicate che ora sono occupate” spiega. “Sarebbe stato più comodo e più tranquillo per tutti – aggiunge – ma, al momento, il paziente non corre rischi aggiuntivi nell’effettuare la terapia a domicilio”.

Canale ha poi confermato i dati sbandierati con frustrazione da De Censi: “I No Vax oggi ricoverati al Galliera sono il 50- 60 per cento dei ricoverati in media intensità di cure e il 100 per cento di quelli in rianimazione. E i No Vax ricoverati ultimamente sono talvolta arroganti e negazionisti. Non dico tutti, talvolta è così”.



In Liguria l’incidenza è salita a 78,8 casi ogni 100mila abitanti, dato che però non preoccupa Canale: “Certo, va tenuto osservazione, ma per evitare la quarta ondata bisogna richiamare rapidamente per la terza dose tutte le categorie a rischio, a partire dalle residenze sanitarie assistite. E vanno stimolati alla vaccinazione i 40–50enni che ancora non hanno fatto il vaccino”.

La direzione sanitaria dell’Ospedale Galliera ha poi smentito la mancanza di posti letto in un comunicato.