Oliviero Toscani, fotografo storico dei Benetton, ha scattato la foto che compare sulla copertina di Forbes Italia, dedicata a Luigi Di Maio. La prima pagina del periodico, che punta su “potere e innovazione” per presentare Giggetto, lo presenta come “l’uomo nuovo del governo giovane che punta su fiducia e speranza due elementi che devono trasformarsi in azioni concrete e risultati tangibili per riuscire a fare svoltare il Paese”. Toscani ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera per parlare dell’incontro con Di Maio:
«Era il 24 luglio,un sabato. Ci siamo visti al Ministero».
E lui?
«Una persona molto civile, saluta: “Ciao ciao”. Ci siamo dati del tu. Sono stato con lui due ore, gli ho fatto vedere anche l’ultimo lavoro che ho fatto per i Benetton, quello con i ragazzi nudi. E gli è piaciuto. Mi ha detto: “Interessante”. Ecco ho notato che non ha una grande cultura artistica…».Ovvero?
«C’era un quadro di Depero in ufficio e non sapeva neanche chi fosse. Pur apprezzandolo eh… È un ragazzo simpatico, ne avevo tanti compagni di scuola così al liceo: primi della classe, che poi non hanno fatto grandi carriere però…».Primi della classe?
«Parla bene, è molto più fresco di quelli tristi che c’erano prima se è per questo».Meglio lui di Calenda, quindi?
«No, no, aspetti. Ovvio che Calenda è più preparato. Di Maio è un pivello».
E chi le ricorda?
«È divertente: è il primo napoletano che si è fatto fregare da un milanese».Che poi sarebbe Salvini?
«Esatto. E peraltro ci tengo a ricordare che io sono stato uno dei primi a dire che Salvini sarebbe stato un disastro. Lui mi ha querelato e sono ancora sotto processo».Ma Salvini l’ha fotografato?
«Mio padre ha fotografato Mussolini a piazzale Loreto, chissà dove fotograferò io Salvini».
Toscani ha ironizzato su Salvini in occasione degli scatti che lo ritraevano a letto su Oggi, chiamandolo “maialino”. E’ stato condannato a pagare ottomila euro di danni. Nel giugno 2018 lo ha chiamato cretino, rimediando un’altra minaccia di querela.