La piccola Nza è arrivata in Italia, ora sarà operata a Napoli | VIDEO

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Ha solamente 9 mesi ed è affetta da Tetralogia di Fallot con significativa ipoplasia dell’anello valvolare, una patologia che mette a rischio la sua vita anche per un solo pianto. Questa sera è atterrata con la famiglia all'aeroporto di Capodichino

L’Italia ha riacceso le speranza della famiglia di Nza Obaid Hama, la bambina irachena che sarà curata all’ospedale Monaldi del capoluogo campano. La piccola ha solamente 9 mesi ed è nata con un difetto cardiaco multiplo che mette a rischio la sua vita anche per un solo pianto. E l’arrivo nel nostro Paese, all’aeroporto di Napoli-Capodichino, è il viatico per quelle cure e quell’operazione che potrebbe scongiurare la sua morte prematura. Una bimba sorridente che, però, ha già affrontato tantissime sfide. E con lei anche il padre e la madre che l’hanno accompagnata in questo viaggio.



Nza Obaid Hama, arrivata in Italia la bimba irachena malata di cuore

E l’accoglienza calorosa del popolo di Napoli non si è fatta attendere. Pochi istanti dopo l’arrivo a Capodichino, molte persone erano lì ad attendere la piccola e la sua famiglia che, poi, sono immediatamente andati in ospedale dove la neonata sarà visitata dai medici.



La speranza per la piccola Nza si è accesa grazie all’associazione umanitaria Stay Human (che ha sede a Pesaro) e al vigile del fuoco e volontario napoletano Francesco Perna. Sono loro ad aver realizzato, nel giro di poche settimane, questa piccola grande impresa umanitaria: in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Croce Rossa, hanno avviato tutti i procedimenti per riuscire nel più breve tempo possibile a ottenere le autorizzazioni e i visti necessari per far arrivare la bambina e la sua famiglia in Italia.



Dopo il via libera del Ministero degli Esteri – per quel che riguarda la parte burocratica – è arrivata la richiesta alla Regione Campania che, oltre al dare il via libera (anche economico) all’operazione, pagherà anche vitto, alloggio e cure per quei 45 giorni (questa la durata del visto medico) in cui la neonata e la sua famiglia rimarranno a Napoli. Nella speranza che i medici riescano a operarla e a risolvere quella rara doppia complicazione cardiaca con cui nacque in Iraq nel maggio dello scorso anno.

La storia della piccola e della sua famiglia

Difficoltà nelle difficoltà. Come abbiamo raccontato nei giorni scorsi, la famiglia di Nza Obaid Hama ha vissuto e sta vivendo enormi difficoltà. Sono curdi e la loro etnia è discriminata in Iraq e non solo. Per questo motivo non hanno mai potuto raggiungere Baghdad per sottoporre la piccola alle cure del caso e a quell’operazione a cuore aperto che potrebbe salvarle la vita. Allora, visti questi problemi, i genitori e la piccola hanno attraversato il Medio-Oriente fermandosi alle porte dell’Europa. Arrivati in Bielorussia con un volo, hanno provato ad attraversare il confine con la Polonia. Ma lì quei muri e quei fili spinati li hanno respinti. Loro come altri, come tutti quei cittadini afghani e iracheni che fuggono dalla guerra e vengono fermati mentre rincorrono il sogno di una vita migliore in Europa.

E proprio in Bielorussa la storia della piccola Nza è stata portata alla luce. Prima Francesco Perna e Stay Human, poi Medici Senza Frontiere e la Croce Rossa. Un lavoro di squadra che ha portato al contatto con il console italiano a Minsk, Mario Baldi, e alla conseguente autorizzazione per l’arrivo in Italia da parte della Farnesina. Poi quel volo con scalo a Istanbul, prima di atterrare questa sera a Capodichino e ricevere l’abbraccio e il supporto del popolo italiano.

(foto e video: da Stay Human)