Djokovic espulso dall’Australia, il legale: “Comprometterà la sua carriera”

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Il commento del campione serbo: "Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte, ora mi prenderò un po' di tempo per riprendermi".

La star del tennis Novak Djokovic ha perso la revisione giudiziaria per l’annullamento del suo visto australiano a seguito di un’udienza presso la Corte federale australiana. Il campione serbo dovrà lasciare l’Australia con effetto immediato ed è stato anche condannato a pagare le spese processuali. Il verdetto del giudice capo James Allsop è arrivato a seguito di una decisione unanime dei tre giudici che hanno ascoltato il caso a Melbourne.



Djokovic espulso dall’Australia, il legale: “Comprometterà la sua carriera”

Il visto di Djokovic era stato annullato la prima volta dall’Australian border force poche ore dopo il suo arrivo all’aeroporto di Melbourne. Il tennista era stato quindi interrogato e portato nel centro di detenzione per migranti, dove è rimasto fino allo scorso lunedì, quando un giudice del tribunale di circoscrizione federale aveva ripristinato il suo visto che è stato poi revocato definitivamente oggi.

Anche questa decisione avrebbe potuto essere impugnata presso l’Alta Corte australiana, ma non vi era alcuna possibilità che il caso venisse preso in esame prima di domani, momento in cui Djokovic avrebbe dovuto esordire nello Slam di Melbourne. Anche per questo i legali del serbo hanno fatto sapere che non faranno ricorso.



Nel corso del dibattimento per il ricorso contro la seconda cancellazione del visto di Novak Djokovic, il legale del numero uno del mondo, lo stesso Nick Wood che ha vinto il primo ricorso davanti al giudice Kelly della Federal and Family Court, ha replicato alla tesi del ministro Hawke secondo cui la presenza di Novak Djokovic avrebbe aumentato il consenso verso i no-vax e il rischio di manifestazioni o disordini. “Il ministro non ha considerato lo scenario alternativo”, ha detto Wood. “Se Djokovic sarà espulso, una scelta che comprometterà la sua carriera, è abbastanza scontato che sarà questa decisione a poter generare sentimenti no vax”.

Il campione serbo avrebbe potuto intervenire in udienza e chiarirle le cose personalmente ha scelto invece di non farlo. Tuttavia, ha detto il legale del governo australiano, Stephen Lloyd, “non ha mai presentato prove materiali che non si sia vaccinato per una qualche ragione medica. Al momento della decisione del ministro, il fatto che non fosse vaccinato era ben noto e inequivocabilmente conosciuto. Tutti potrebbero arrivare alla conclusione che se Djokovic non si sia vaccinato finora, lo abbia fatto per scelta”. Concludendo il suo discorso, il legale del governo ha sottolineato che il ministro Hawke non deve dimostrare che Djokovic effettivamente stimolerà i sentimenti no-vax, ma solo che potrebbe farlo. Tanto basta, ha spiegato, per decidere di revocargli il visto nei termini di legge.



La reazione di Novak Djokovic

“Ora mi prenderò un po’ di tempo per riposarmi e riprendermi, prima di fare ulteriori commenti oltre a questo. Sono estremamente deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta di riesame giudiziario della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open. Rispetto la sentenza della Corte e collaborerò con le autorità competenti in relazione alla mia partenza dal Paese”. Sono le parole del numero uno del tennis mondiale Novak Djokovic dopo la decisione della Corte Federale Australiana di confermare l’annullamento del visto negandogli la possibilità di giocare gli Australian Open.

“Sono a disagio per l’attenzione che c’è stata nelle ultime settimane su di me e spero che ora possiamo concentrarci tutti sul gioco e sul torneo che amo. Vorrei augurare ai giocatori, ai funzionari del torneo, allo staff, ai volontari e ai fan tutto il meglio per il torneo e spero di tornare a giocare gli Australian Open”, ha spiegato Djokovic.

“Infine, vorrei ringraziare la mia famiglia, i miei amici, la mia squadra, i tifosi e i miei compagni serbi per il continuo supporto. Siete stati tutti una grande fonte di forza per me”, ha concluso il campione serbo che ora dovrà lasciare l’Australia.

Il primo ministro australiano Scott Morrison d’accordo con la sentenza

“La Corte federale australiana ha deciso all’unanimità di respingere la domanda di revisione giudiziaria del sig. Novak Djokovic che mirava a contestare la decisione del ministro dell’Immigrazione di annullare il suo visto. Questa decisione di annullamento è stata presa per motivi di salute, sicurezza e buon ordine, in quanto ciò era nell’interesse pubblico. Accolgo con favore la decisione di mantenere forti i nostri confini e proteggere gli australiani”. Così in una dichiarazione il primo ministro australiano Scott Morrison accoglie con favore la decisione della Corte federale di confermare l’annullamento del visto a Novak Djokovic.

“Come ho detto venerdì, gli australiani hanno fatto molti sacrifici durante questa pandemia e giustamente si aspettano che il risultato di quei sacrifici venga protetto. Durante la pandemia, insieme abbiamo raggiunto uno dei tassi di mortalità più bassi, le economie più forti e i tassi di vaccinazione più alti al mondo. I confini forti sono fondamentali per lo stile di vita australiano, così come lo stato di diritto. Il nostro governo lo ha sempre capito ed è stato preparato a prendere le decisioni e le azioni necessarie per proteggere l’integrità dei nostri confini”, ha aggiunto Morrison.

“Ringrazio la Corte per la pronta attenzione a questi problemi e per la pazienza di tutte le parti coinvolte mentre abbiamo lavorato per risolvere questo problema. È giunto il momento di andare avanti con gli Australian Open e tornare a godersi il tennis”, ha concluso.