“Ho visto l’esplosione e sono andato correndo”, parole semplici quelle di Nasìf. L’accento ci tiene che sia pronunciato sulla i mentre risponde ai microfoni dei colleghi di Repubblica, un po’ trafelato ma in buone condizioni. E’ stato tra i primi lui ad intervenire subito dopo la tragedia di via Bramafame, dove una palazzina è esplosa improvvisamente intorno alle 8:55. “C’erano cinque persone, ho visto la bomba e sono andato correndo – racconta l’operaio che in quelle ore stava lavorando nei pressi di via Bramafame – C’erani tre uomini, una donna e il figlio. Io sono riuscito a tirarne uno fuori dalle macerie, era sopra le macerie. Parlavano, erano coscienti”.
#Torino #24agosto 8:55, crollo parziale di una palazzina di due piani in strada del Bramafame: una persona estratta dai #vigilidelfuoco, squadre al lavoro per la ricerca di altri possibili dispersi [#24agosto 9:30] pic.twitter.com/GqLs3KczBO — Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 24, 2021
Quando è arrivato sul posto la palazzina era appena esplosa, c’erano cinque persone da salvare. Lui è riuscito a trarne in salvo solo una, le altre sono uscite grazie all’intervento dei vigili del fuoco.
Intanto gli aggiornamenti sono continui in queste ore, purtroppo è stato trovato senza vita il corpo del bambino di quattro anni che era disperso nelle macerie.
#Crollo #Torino, individuato il corpo purtroppo privo di vita del bambino schiacciato dal dalle macerie. Prosegue con dolore l’intervento dei #vigilidelfuoco, anche per escludere l’eventuale presenza di altre persone coinvolte [#24agosto 11:45] pic.twitter.com/AJuZHYz4P8 — Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) August 24, 2021
Un portavoce di Italgas è intervenuto per chiarire il ruolo dell’azienda e fa sapere che “l’immobile non era servito dalla rete di distribuzione cittadina del metano. Si esclude, dunque, che l’eventuale dispersione possa essersi originata da impianti del gas gestiti dall’azienda”. La causa dell’esplosione sarebbe dunque una bombola.