È morto all’Ospedale Cardarelli di Napoli Francesco Chiariello, l’insegnante di 33 anni che lo scorso 31 gennaio a Rende si era cosparso di benzina e dato alle fiamme in strada di fronte a una caserma dei carabinieri. A comunicare il decesso è stato il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto. “È deceduto Francesco Chiarello – ha scritto – il giovane professore che lo scorso 31 gennaio si era dato fuoco davanti a una caserma dei carabinieri, a Rende. Sono rimasti ignoti i motivi di quel tragico gesto. La Regione Calabria esprime sincero cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia”.
È deceduto Francesco Chiarello, il giovane professore che lo scorso 31 gennaio si era dato fuoco davanti ad una caserma dei carabinieri, a Rende. Sono rimasti ignoti i motivi di quel tragico gesto. La Regione Calabria esprime sincero cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia.
— Roberto Occhiuto (@robertoocchiuto) February 16, 2022
Era stato trasportato nel reparto ustioni della struttura in Campania dopo aver riportato gravi ustioni su tutto il corpo. Diversi i tentativi dei sanitari di salvargli la vita, ma le sue condizioni – rimaste gravissime per tutto il tempo – sono peggiorate ulteriormente fino al decesso. Negli attimi in cui il docente commetteva il gesto estremo, a soccorrerlo furono due gommisti che lavoravano in un’officina proprio di fronte alla caserma di Rende: Roberto Viatore, titolare dell’impresa, e Dmytro Berezyak, un suo collaboratore. “Vi assicuro – aveva detto uno dei due gommisti intervistato da Fanpage – che non ha mai detto niente né prima né dopo né durante. Non sappiamo perché lo abbia fatto”. In seguito all’accaduto, frange di no vax avevano collegato il suo tentativo di suicidio a una protesta contro il Green Pass. I familiari hanno smentito questa ricostruzione affermando che il giovane fosse vaccinato con doppia dose e avrebbe a breve fatto la terza.