Grazie all’analisi delle immagini dei sistemi di sorveglianza, l’ascolto di numerosi testimoni, il controllo dei vari social network e l’utilizzo del software per il riconoscimento facciale da parte della polizia scientifica, questa mattina due minorenni di 16 e 17 anni di origine egiziana sono stati arrestati perché “gravemente indiziati” di aver commesso alcune violenze sessuali e rapine la notte di Capodanno in Piazza Duomo a Milano. Uno dei due è regolarmente soggiornante, l’altro risulta essere minore straniero non accompagnato. I due sono stati anche riconosciuti dalle due turiste tedesche vittime dell’aggressione. Una delle ragazze era stata interrogata lo scorso 19 gennaio dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo. In quell’occasione la giovane vittima aveva ricostruito quanto accaduto la notte di Capodanno e riconosciuto alcuni tra i ragazzi che avevano aggredito lei e l’amica. Proprio il riconoscimento – si apprende da fonti giudiziarie – ha portato agli arresti di questa mattina dei due giovani egiziani.
Le indagini hanno inoltre permesso accertare che il più giovane dei due avrebbe commesso una rapina alle 2.15 in via Torino: insieme al suo gruppo avrebbe accerchiato una coppia di ragazzi che stava passeggiando con alcuni amici, aggredendoli con violenza e rapinandoli dei cellulari. Il ragazzo aggredito aveva fatto poi ricorso alle cure mediche ricevendo una prognosi di 5 giorni mentre un’altra giovane vittima, durante il tentativo di chiamare i soccorsi, era stata minacciata con un coltello da uno degli aggressori. “Entrambi risultano inseriti in contesti ad altissimo rischio di devianza” e per loro c’è “pericolo di recidiva”: queste le motivazioni che hanno spinto la gip presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, Paola Ghezzi, ad emettere la misura cautelare della custodia cautelare in carcere. I due giovani nell’ordinanza sono descritti per le “gravissime e radicate lacune educative, sfociate in un atteggiamento di assoluta spregiudicatezza e indifferenza alle regole più elementari della civile convivenza e di mancato rispetto della dignità e della libertà personale di giovani donne in una serata di festeggiamenti”. Secondo il magistrato del Tribunale per i minorenni i due arrestati mancano della “autodisciplina necessaria” per l’applicazione di misure meno afflittive della restrizione in un istituto penale minorile.