La lotta senza pietà della ministra Grillo alla grafìa incomprensibile dei medici

Il Governo del Cambiamento difende il Popolo dalla casta dei dottori che con la loro scrittura incomprensibile non vogliono far sapere allaggente le medicine

Dovevamo spezzare le reni all’Europa ma siccome non si può allora tocca ai medici. Il governo dell’Avvocato del Popolo ha sete di sangue di casta e chi è più casta della casta dei medici? Ma la ministra dellaggente Giulia Grillo non ci sta e allora emana una circolare per combattere il malcostume dei dottori: laggente devono capire, d’ora in poi le ricette si scrivono in stampatello. Racconta oggi il Corriere:



A medici di famiglia, ospedalieri, pediatri e specialisti ambulatoriali il ministero della Salute raccomanda chiarezza nel prescrivere i farmaci. Così si possono prevenire gli errori nella terapia e garantire sicurezza. A volte, è vero, la calligrafia dei dottori appare indecifrabile e non a caso è spunto di sketch comici di successo. Però non è solo questo il problema.

È fondamentale,segnala il ministero, parlare un linguaggio comune cioè uniformare la terminologia e non ricorrere ad abbreviazioni, acronimi e sigle standardizzate. È la strada per ridurre il rischio di scambiare medicinali o di somministrarli con dosi scorrette. Esempio. Nel documento c’è un riferimento allo zero virgola. Si riferisce ai decimali inferiori a un’unità che non dovrebbero mai comparire senza lo zero prima della virgola: 0,5 g se non preceduto dallo zero potrebbe essere letto come 5 grammi. La differenza tra le due quantità può significare gravi effetti collaterali per il malato.



Il deficit da tagliare (La Stampa, 13 dicembre 2018)

E su questo come dar torto al ministero? La differenza tra due cifre, come ad esempio 2,4% e 2,04%, è netta e inequivocabile anche se in effetti qualche cialtrone cerca sempre di fingere che non sia vero. Ma c’è di più:

Le difficoltà di comprensione sono soprattutto in ospedale dove la scrittura manuale è la più praticata. A volte, specie in situazioni d’urgenza, si fanno prescrizioni verbali telefoniche che, se non riportate subito in cartella clinica, possono essere travisate. Il medico può non capire bene quanto gli dice a voce il collega e passare l’informazione imprecisa all’infermiere.



Insomma, una vera e propria emergenza democratica che la ministra Grillo ha affrontato con piglio e decisione tipica del Governante del Cambiamento. C’è altro? Ah, sì: Ovidio Brignoli, vicepresidente della società italiana medici di famiglia ritiene superflua la raccomandazione sulle ricette incomprensibili: «Quelle scritte sono quasi sparite, le poche redatte a mano riguardano le visite domiciliari. In Lombardia siamo informatizzati al 100%, per avere il farmaco non è necessario il promemoria ritirato dal medico di famiglia che in via la prescrizione direttamente nel sistema». Ma chissenefrega.

Foto copertina da: Corriere della Sera

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