Maturità 2019: i gruppi Facebook degli studenti per dare la caccia ai commissari esterni

Sono usciti i nomi dei Commissari esterni per la maturità 2019 e come ogni anno gli studenti vanno a caccia di informazioni sui docenti nella speranza di essere stati fortunati e di essere stati graziati dalla sorte. Dove finirà il temutissimo e leggendario commissario esterno che fa le domande difficili per mettere in difficoltà gli alunni del collega rivale?

Il Ministero dell’Istruzione ha attivato il motore di ricerca delle Commissioni dell’Esame di Stato per l’anno scolastico 2018/2019. Sul portale del Ministero è possibile cercare chi sono e da quale scuola provengono i docenti che faranno parte della commissione d’esame. Ovviamente agli alunni interessa sapere quali sono i “temuti” commissari esterni e chi sarà il presidente della commissione.



I maturandi 2019 a caccia delle informazioni sui commissari esterni

Il problema è che mentre gli studenti conoscono a menadito i propri insegnanti i tre commissari esterni sono un’incognita. Saranno severi? Saranno gentili? Oppure sono di quelli che cercano di mettere in difficoltà gli alunni con domande assurde? Qual è l’argomento preferito della docente di italiano? Tutte informazioni che gli studenti cercano di acquisire “per tempo” in modo da adottare prevedibili contromisure. Luogo di questo scambio di informazioni sono i vari gruppi Facebook dedicati alla maturità 2019 che in queste ore si stanno riempiendo di richieste di informazioni.



La speranza è che un alunno (o un ex alunno) dei docenti in questione si faccia avanti e possa fornire qualche indizio utile a tracciare una sorta di “profilo psicologico” dei prof. Dal momento che le commissioni sono generalmente composte su base provinciale (salvo modifiche e spostamenti) i gruppi Facebook sono organizzati per provincia o al massimo per Regione. Ecco quindi che c’è il gruppo dei maturandi di Vicenza e quello dei maturandi della provincia di Perugia, quello dedicato ai commissari esterni siciliani o a quelli piemontesi.



Per ovvie ragioni molti gruppi sono chiusi, il nemico potrebbe essere in ascolto e non solo andare a leggersi quali sono gli studenti che chiedono di lui ma anche cercare se qualcuno dei suoi alunni (siamo ancora prima degli scrutini) si lascia andare a commenti poco lusinghieri. Bisogna fare attenzione insomma. Ragion per cui molte informazioni vengono scambiate in privato.

L’informazione è potere, ma anche fonte d’ansia

Le informazioni per ora scarseggiano. Vale a dire che sono molte più le richieste relative alle varie terne di commissari che i dati effettivamente raccolti. Certo, qualcuno che terrorizza i maturandi c’è, come quello che scrive “condoglianze” dopo aver letto della nomina di un certo commissario. Ma per ora la maggior parte delle (poche) risposte è incoraggiante. I docenti italiani insomma non sono dei mostri di cattiveria.

C’è quello che spiega che alla tal professoressa piace Pirandello perché «è l’unico autore che conosce perfettamente», magari all’esame chiederà proprio quello e quindi meglio prepararsi bene sull’argomento.

Oppure c’è chi dice che una certa professoressa «può essere antipatica e puntigliosa, ma se non le sparate troppo grosse penso rimanga tranquilla». Di base i consigli sono sempre gli stessi la tal docente è «molto pignola e preparata, sa tutto di letteratura e non mette voti molto alti». L’importante è “non spararle troppo grosse“, cosa che generalmente infastidisce un po’ tutti. Chissà se è un consiglio utile oppure se getterà nel panico gli esaminati.

Il problema dei maturandi è molto semplice: devono già misurarsi con lo scibile umano (o almeno con il programma d’esame) e sapere se un professore è uno che ti mette a tuo agio o invece è di quelli che fa di tutto per metterti in difficoltà può fare la differenza, soprattutto all’orale ma anche durante gli scritti (visto che vengono corretti anche dai commissari esterni). Insomma a quanto pare «se dimostrate di sapere non è un problema». Il punto è che gli alunni delle quinte sono al loro primo vero esame importante e non è assolutamente facile capire cosa possa voler dire davvero “dimostrare di sapere”. Forse è meglio affidarsi al precetto socratico, quello di sapere di non sapere. Anche perché non è detto che sapere che un certo commissario è uno di quelli “terribili” possa essere di qualche aiuto.

Leggi sull’argomento: Perché Apple ucciderà iTunes