Massimo Clementi e i virologi che mancano al Comitato Tecnico Scientifico

«Non ci sarà una seconda ondata, l’autunno sarà come adesso,il virus si sta adattando all’uomo, magari farà un ping pong con il pipistrello, cioè ce lo ripasseremo tra specie, ma non se ne andrà fino al vaccino»

Massimo Clementi, 68 anni, professore ordinario di virologia al San Raffaele, va all’attacco del governo contestando la secretazione dei verbali del Comitato Tecnico Scientifico e la proroga dello stato di emergenza, poi dice che non ci sarà la seconda ondata e che nel Comitato Tecnico Scientifico mancano i virologi:



Il suo pensiero viene spesso citato a supporto delle cosiddette tesi negazioniste, ce lo può spiegare direttamente?
«Vengo additato come punto di riferimento dei negazionisti, ma ho sempre detto che tutte le misure di precauzione vanno mantenute. Solo nelle scuole, in particolare per i bimbi piccoli, trovo
sbagliato l’utilizzo delle mascherine. Mi differenzio invece per il valore che do a certi dati. Non voglio dire che il virus sia mutato, perché non è dimostrabile e questa teoria fa venire le
crisi epilettiche a qualcuno, ma si sono modificate la malattia e la caratteristica dell’infezione, che ormai avviene con una carica virale molto bassa».

Lei pensa che togliendo mascherine e distanze dunque non avremo un ritorno del contagio come prima?
«Penso di no, ma sono per mantenere tutte le precauzioni. L’adattamento del virus non è sempre qualcosa di evidente e do valore a un’informazione virologica: con meno virus si ottiene un tipo di malattia, con più virus un’altra. Questa potrebbe essere la chiave interpretativa. Diminuita la carica virale si ottiene una malattia meno grave, per cui i ricoveri in terapia intensiva sono ormai l’eccezione. Se al Comitato tecnico scientifico ogni tanto chiamassero un virologo si potrebbe provare a ragionarne».



C’è troppo allarmismo?
«Certamente, per esempio si parla di 138 nuovi casi in Lombardia, ma 97 vengono da un focolaio a Mantova circoscritto e sotto controllo».



Come va inquadrato?
«I focolai sono la coda di una grave epidemia, spesso sono composti da asintomatici, per cui serve attenzione ma tornando a vivere. Non ci sarà una seconda ondata, l’autunno sarà come adesso,il virus si sta adattando all’uomo, magari farà un ping pong con il pipistrello, cioè ce lo ripasseremo tra specie, ma non se ne andrà fino al vaccino».

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