Uno degli aspetti più interessanti dell’inchiesta Mafia Capitale riguarda i rapporti del Re di Roma Massimo Carminati con uomini delle forze dell’ordine: polizia, carabinieri, servizi segreti.
E c’è un «Federico», non ancora identificato dagli inquirenti, che gli fornisce consigli su come non essere intercettati e si dice «a disposizione per qualsiasi cosa». GLI 007 Il suo nome spunta nelle conversazione tra Carminati e Riccardo Brugia, il braccio destro del boss. Carminati parla di lui come di un uomo «forte» ed «esperto», perfettamente a conoscenza della sua identità. Secondo gli inquirenti «dalla conversazione si comprendeva che si trattava di un appartenente alle forze di polizia o ai servizi di informazione» e che si era messo a «disposizione » anche a livello operativo. Nelle intercettazioni «Federico» dimostra di avere un expertise sulle tecniche per disinnescare i sistemi di intercettazione adoperati dalle forze dell’ordine. Particolari che illustra al boss, a partire dall’«aggancio» attraverso la connessione tramite la rete wi-fi dei cellulari. Si parla di programmi che possono essere inseriti negli smartphone di ultima generazione e delle falle nei sistemi di connessione senza fili. «Loro – racconta Carminati a un suo affiliato – riescono a conoscere gli indirizzi se tu sei uno che c’hai tutti gli indirizzi sul wifi, sennò possono sentire solo a casa». Il presunto agente dei servizi segreti si dice anche in grado di offrire al boss la sua totale disponibilità operativa. «Lui – riferisce ancora Carminati in un’intercettazione – mi ha detto: qualunque cosa, sto a disposizione, mi fai chiamare da questo e vengo io. Vi faccio quello che vi pare».
Infine, c’è l’incontro con due persone che si trovavano su un’auto intestata alla Questura di Roma (la polizia stradale di via Alvari 48). I due rivelano a Carminati che c’è un’indagine su di lui, e che la polizia si sta preparando a mettere sotto controllo i suoi telefoni. Poi, quando lui comincia a raccontare di quella volta che sparò a un poliziotto, romanticamente sbottano: «Ti staremmo a sentire per due giorni…».