Come Mario Giordano sciacalla sul servizio del Tgr Leonardo sul “virus creato in laboratorio”

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Mario Giordano riesce nell’impresa di fare sciacallaggio anche sul servizio del Tgr Leonardo del 16 novembre 2015. Nonostante le smentite di ogni tipo, a Fuori dal Coro Giordano chiama Vittorio Sgarbi e comincia subito: “Sentirete parlare di notizia falsa… il video è vero. Abbiamo chiamato anche personalmente il direttore del Tg3, è vero, non è un video falso, è vero che nel 2015 è andato in onda quel servizio, è vero che c’è un laboratorio in Cina, quello che tutti gli scienziati dicono è che non sembra che il Coronavirus sia nato in laboratorio e quindi questo non c’entri nulla con il Coronavirus. Però nel frattempo è stato rilanciato, si è parlato di un’interrogazione, il dibattito ferve. E allora… l’opinione di Vittorio Sgarbi”.



Quello che Giordano, che dice di aver sentito “il direttore del Tg3 personalmente” (ma perché?), è quello che si trovava tra i lanci delle agenzie di stampa già dalla serata:



Il servizio del 16 novembre 2015 andato in onda nella rubrica “Leonardo” della TgR che faceva riferimento a un super virus polmonare dai pipistrelli e topi studiato nei laboratori cinesi “è tratto da una pubblicazione della rivista Nature”, ha spiegato il direttore della testata regionale Rai, Alessandro Casarin, in merito alle polemiche, anche politiche, che si stanno innescando su questo cosiddetto ‘supercornavirus’ cinese. Casarin aggiunge che “proprio tre giorni fa la stessa rivista ha chiarito che il virus di cui parla il servizio, creato in laboratorio, non ha alcuna relazione con il virus naturale Covid-19”.

Un’altra cosa che Giordano omette di segnalare, e che si trovava anch’essa tra i lanci d’agenzia, è che l’autore del servizio lo ha smentito:



Quella che il nuovo coronavirus sia un prodotto sintetico è una delle prime fake news emerse insieme all’epidemia, ma non ha mai avuto nessuna prova scientifica, anzi. A generare la bufala è stata, lo scorso gennaio, un’intervista di un ex ufficiale israeliano al Washington Times, un sito di destra già noto per aver rilanciato altre teorie cospirazioniste, come quella che l’ex presidente Usa Obama fosse musulmano. Pochi giorni dopo lo stesso autore, Danny Shoam, ha smentito parzialmente, dicendo di non avere prove. A rafforzare le ipotesi complottiste c’era poi il fatto che a Wuhan esiste l’unico laboratorio di alta sicurezza della Cina, che però ha avuto l’ok ad operare solo nel 2018, tre anni dopo lo studio citato dal servizio di Tg3 Leonardo. In realtà tutte le ricerche condotte sul Sars-Cov-2 finora non hanno trovato prove di una presunta origine ‘sintetica’. Gli esperti hanno in particolare confrontato il gene per una proteina chiave nel processo infettivo, una proteina dell’involucro esterno del virus (chiamata ‘spike’, da punta o spina) che gli serve per attaccarsi, entrare e infettare le cellule umane. Questa e altre “caratteristiche del virus, la sequenza genetica di RBD e la spina dorsale del virus – hanno concluso gli autori dello Scripps Research Institute di La Jolla – ci portano a scartare l’ipotesi della manipolazione di laboratorio come possibile origine del SARS-CoV-2”. Al coro degli scienziati intervenuti per spegnere le preoccupazioni si è unito Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza e rappresentate Oms, sottolineando come l’ipotesi sia destitutita di ogni fondamento. Con lui la virologa Ilaria Capua, che conferma come l’origine del virus sia assolutamente naturale, proveniente da “un serbatoio selvatico”. La sintesi che mette fine ad ore convulse arriva da Burioni: “Questa è una scemenza. Tranquilli, il coronavirus è naturale al 100%, purtroppo”. Tutto questo, curiosamente, Giordano non lo ha detto. Come mai?

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