Marina Ovsyannikova sta bene, è con il suo avvocato ed è pronta ad affrontare il processo al quale verrà inevitabilmente sottoposta dopo il suo gesto eclatante e coraggioso di denunciare la guerra in Ucraina interrompendo le trasmissioni del telegiornale di punta della tv russa. Era scomparsa da ieri sera, e in molti temevano per le sue sorti visto l’irrigidimento del Cremlino sulle informazioni e le proteste contro quella che Putin ha definito “operazione speciale militare”, al punto che il presidente francese Emmanuel Macron era arrivato a chiedere per lei la protezione consolare.
And here she is in court! Marina Ovsyannikova! https://t.co/6OHalWLRYZ pic.twitter.com/B5R5W1DtRV
— Kevin Rothrock (@KevinRothrock) March 15, 2022
Kevin Rothrock, editor di Meduza, testata investigativa con focus sulla Russia, ha pubblicato una foto della giornalista insieme a Anton Gashinsky, avvocato per i diritti umani. Secondo quanto riporta Bbc potrebbe essere punita con una multa, con l’obbligo di prestare servizio alla comunità o con una pena fino a 10 giorni di carcere. È stata accusata di organizzazione di un evento pubblico non autorizzato, e non incriminata sulla base della legge bavaglio che prevedeva fino a 15 anni di carcere per chi diffonde “fake news” sulla guerra. “Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo. I russi sono contrari alla guerra”, era il contenuto del cartello mostrato da Ovsyannikova , che in un video registrato prima di compiere il coraggioso atto ha dichiarato: “Quello che sta accadendo in Ucraina è un crimine. E la Russia è l’aggressore qui. E la responsabilità di questa aggressione ricade sulla coscienza di un solo uomo: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino. Mia madre è russa. E non sono mai stati nemici. E questa collana che indosso è un simbolo del fatto che la Russia deve porre fine immediatamente a questa guerra fratricida. E i nostri popoli fraterni potranno ancora fare la pace”.