La mappa della mafia nigeriana in Italia pubblicata oggi da Repubblica mostra il radicamento dei Cult, le confraternite nate nei campus nigeriani a partire dagli anni Cinquanta e diventate il brodo di coltura della più violenta e tribale criminalità organizzata straniera nel nostro Paese. La mappa riepiloga gli scontri tra le diverse fazioni: i Black Axe contro gli Eiye, gli Eiye contro i Maphite, i Vikings contro tutti. Oggi si litigano brandelli di territorio lasciati liberi dalle mafie italiane per occuparli con il racket della prostituzione, spaccio di eroina e marijuana, estorsioni.
Spiega oggi Repubblica che la mappa è costruita mettendo insieme gli esiti delle indagini delle procure, i resoconti che emergono dalla stampa locale, le relazioni della Direzione investigativa antimafia. Castel Volturno e Palermo (quartiere Ballarò) sono le capitali del Sud, in mano ai Black Axe, ma le confraternite cultiste si stanno espandendo soprattutto nei terreni vergini del Centro-Nord: Torino, Bologna, Ferrara, Mestre. A Cagliari, anche. Impossibile contarne con precisione gli affiliati, ma secondo gli analisti della Polizia siamo sull’ordine di diverse migliaia. La Supreme Eiye Confraternity rimane comunque la più numerosa.
Lo scorso dicembre a Torino sono stati arrestati 15 cultisti Eiye per associazione mafiosa, tratta di esseri umani, sfruttamento della prostituzione, droga; a novembre altri 27 nigeriani della cellula Calypso Nest, legata alla Eiye, sono finiti in carcere a Cagliari; a luglio 35 arresti tra Padova, Treviso, Venezia e Verona; a giugno 43 arresti (non solo nigeriani) tra Trento, Verona, Ferrara e Vicenza. E ancora: 4 Viking arrestati a Ferrara a ottobre dopo il tentato omicidio di un rivale degli Eiye per il controllo di una piazza di spaccio; 19 nigeriani fermati a Catania per mafia, rapina, e violenza sessuale di gruppo su due donne nel Centro migranti di Bari.
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