Luana D’Orazio è morta per negligenza? I due indagati e l’orditoio senza protezione

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Ci sono due persone indagate per la morte di Luana D'Orazio. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro



Ci sono due persone indagate per la morte di Luana D’Orazio. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. La ragazza di 22 anni morta sul lavoro risucchiata da un orditoio si poteva salvare? È quello che sta cercando di capire la Procura di Prato che ha aperto un’inchiesta per accertare se la grata di protezione dell’orditoio sia stata rimossa.

Luana D’Orazio è morta per negligenza? I due indagati e l’orditoio senza protezione

Sono stati sequestrati due orditoi presso l’’Orditura Luana a Montemurlo, l’attività dove lavorava la ragazza. Uno è quello dell’incidente mortale, l’altro per poter fare dei confronti tecnici. I due indagati sono Luana Coppini, la titolare dell’attività, e Mario Cusimano, addetto alla manutenzione del macchinario, anche se va chiarito che si tratta di un atto dovuto per permettere gli accertamenti tecnici. Scrive Repubblica Firenze che il dipartimento di prevenzione e sicurezza sul lavoro dell’Asl Centro sta indagando per capire se si sia trattato di una negligenza oppure se l’incidente sia dovuto a un guasto o a un’anomalia nel macchinario. Mentre il procuratore capo di Prato Giuseppe Nicolosi, spiega: “Siamo al lavoro per capire se e cosa non abbia funzionato nel macchinario, compresa la fotocellula di sicurezza”. L’ipotesi della Procura è quella che si legge nell’accertamento tecnico: “Operando nelle qualità sopra indicate rimuovevano dall’orditoio marca Karl Mayer Texilmachine Fabrik Gmbh la saracinesca protettiva, ovvero un meccanismo destinato a prevenire infortuni sul lavoro”. Luana è morta per questo?



L’orditoio è uno strumento utilizzato nelle fabbriche per comporre i tessuti: i fili vengono fatti ruotare attorno a due rulli di grosse dimensioni e il tessuto prende forma in base al disegno progettato . «Ci sono sempre meccanismi di sicurezza – spiega Giovanni Santi della Filctem Cgil -. In base al modello ci possono essere fotocellule accompagnate da sistemi di stop immediato o anche pulsanti manuali. Le fotocellule intervengono quando il lavoratore non è cosciente di essere rimasto agganciato alla macchina». Luana però, secondo una causa ancora da accertare, è rimasta imbrigliata e trascinata con forza nell’orditoio. Per questo gli investigatori proveranno a capire se quella “saracinesca protettiva” sia stata in qualche modo disattivata.

Luana D’Orazio, parla la mamma: il video

“Luana era dolce, bella, buona, solare, umile. Era contenta del lavoro che faceva, le piaceva lavorare. Aveva tanta voglia di lavorare per costruirsi un futuro perché era fidanzata da due anni”. Così Emma Marrazzo, la mamma della 22enne, ha ricordato la figlia. “Ora voglio giustizia”, ha aggiunto la madre parlando con i cronisti davanti alla sua abitazione. “Il nostro primo pensiero adesso è per il bambino di Luana, 5 anni e mezzo, ragazza madre, che amava tanto la vita. Al bimbo non faremo mancare nulla, ma certo gli mancherà l’essenziale, l’amore della sua bella e brava mamma. Gli diremo che è volata in cielo e adesso è una stella”.