La lobby gay e Papa Francesco

Categorie: Opinioni

Ieri il Fatto Quotidiano ha parlato in un articolo a firma di Francesca Fagnani del caso Farrell: sarebbe depositato in Vaticano, presso la Congregazione per la dottrina per la fede che si occupa di indagare i reati sessuali e contro la morale, un dossier sul vescovo ausiliare di Washington, Kevin Joseph Farrell, che se non smentito, ricadrebbe addosso al Pontefice come un macigno. Farrell, nominato direttamente da Bergoglio a capo del Dicastero per la famiglia, avrebbe convissuto con Theodore McCarrick, ex cardinale, già arcivescovo di Washington, coinvolto in diversi casi di abusi sessuali ai danni di seminaristi. Oggi il quotidiano rincara la dose con i documenti contenuti nell’inchiesta che i cardinali Julián Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi consegnarono a Benedetto XVI prima delle sue dimissioni.



Il rapporto contiene un quadro dettagliato e inquietante della corruzione morale e materiale del clero, connomi, cognomiecircostanze. Siamo eccezionalmente riusciti a visionare un documento con intestazione pontificia contenuto nel l’inchiesta, e di cui qui pubblichiamo uno stralcio: si tratta di una lista di prelati e laici che apparterrebbero alla cosiddetta lobby gay, che attraverso ricatti e segreti potrebbero condizionare, o aver condizionato, posizioni e carriere (le loro, come quelle degli altri).



Il Fatto scrive che tra i nomi sono presenti persone rimosse dal Papa, altre spostate di ufficio, altre che invece tuttora ricoprono importanti incarichi all’interno di organi strategici per il Vaticano, come per esempio Propaganda Fide e addirittura la Segreteria di Stato.

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