La bufala di Lele Mora direttore de L’Unità

Lui afferma che la testata è stata venduta a due imprenditori non europei che gli hanno chiesto di dirigerla. Ma la Piesse smentisce

La Piesse, società editrice de l’Unità, “ribadisce ancora una volta in maniera chiara e ferma che non c’è stato alcun tipo di incontro né è stata presentata alcuna proposta di acquisto da parte del signor Lele Mora e di RetewebItalia nei confronti del nostro giornale”.



La storia di Lele Mora direttore de L’Unità

“Unità srl, di cui è proprietaria al 100% la Piesse (Pessina e Stefanelli), ha dato mandato ai suoi legali di perseguire il signor Mora e quei media che continueranno a riportare questa notizia falsa. Il signor Mora non è il direttore de l’Unità, né la società editrice del giornale è stata acquistata da parte dei suoi amici imprenditori. Le affermazioni ribadite ieri sera nel corso di una trasmissione televisiva sono pertanto false e destituite di ogni fondamento” si legge nella nota furiosa dell’editore del giornale che fu fondato da Antonio Gramsci e che attualmente non è più in edicola dopo il fallimento del tentativo renziano di rilanciarlo. Ma cosa aveva detto Lele Mora a Stasera Italia, la trasmissione non citata per nome dal comunicato dell’editore? Cose turche e fantasmagoriche.



Mora ha sostenuto che “L’Unità è già stata comprata da due gruppi di signori che hanno abbastanza soldi e hanno un buon investimento da fare: uno dei due è un mio amico e mi ha chiesto se volevo dirigere il giornale”. Lele ha parlato di “investitori stranieri – non europei, non italiani – che credono nella mia persona”, intendendo quindi che l’acquisto è stato già definito: proprio quello che smentisce Piesse. E ancora:  “È già fatta – ha aggiunto – partiremo subito con un giornale online. Dobbiamo ancora sederci attorno a un tavolo e formare la squadra, ma ho intenzione di prendere dei buonissimi nomi”.

Il fascistissimo Lele Mora

La storia è evidentemente curiosa: Mora si è dichiarato a più riprese fascista e ha sostenuto di avere idee di destra e di averle esibite a più riprese, quando ha parlato del padre mussoliniano convinto e quando ha mostrato la suoneria del suo cellulare con “Faccetta Nera”.



Perché uno del genere abbia in animo di diventare direttore de l’Unità è un mistero. Un mistero molto buffo.